manovra-672-351Il testo, rivisto e corretto in Commissione Bilancio, passa ora all’esame della Camera dove è attesa la richiesta di fiducia, con il via libera definitivo nel pomeriggio di lunedì 28. Le modifiche sono arrivate quasi tutte all’ultimo minuto, al termine di una lunga maratona no-stop che ha inchiodato i deputati della Commissione Bilancio della Camera e i rappresentanti del governo alle loro sedie per quasi 24 ore consecutive.

 

Il congedo dei neo papà continuerà dunque nel 2017 ma ancora per due giorni, allungandosi a 4 solo nel 2018; le donne vittime di violenza potranno godere di più servizi, attenzione e diritti nel mondo del lavoro; l’accisa sulla birra diminuirà a 3,02 euro ad ettolitro; la platea dell’ottava salvaguardia degli esodati si allargherà a tremila persone in più; opzione donna sarà estesa ad altre 4 mila lavoratrici; le scuole private godranno di ulteriori nuovi incentivi; Vincenzo De Luca e Mario Oliverio, governatori di Campania e Calabria, potranno essere nominati commissari straordinari alla sanità con un check sul loro operato ogni sei mesi. E poi ancora, bonus 18/enni allargato alla musica web e su cd, bonus nido esteso ai bambini malati costretti a casa, bonus Stradivari confermato per 15 milioni, ricongiunzioni gratuite per i contribuiti alle Casse private.

 

Le nuove norme apportate dal Parlamento sono tantissime, ma a guardar bene quasi tutte le novità sono di piccola entità, con un impatto economico quasi marginale. L’ultimo pacchetto di modifiche portato dai relatori spazia dalla Croce rossa alla coppa di Sci, passando per il Coni e il centro di meteorologia.

 

Tanto che dall’opposizione i deputati M5s parlano di ”marchettificio”. I fondi a disposizione, comunque, erano limitati sin dall’inizio, ma anche il dibattito politico – quasi congelato in vista del referendum – si è scatenato solo su temi ricollegabili al voto del 4 dicembre, senza lasciare spazio a grandi nuovi innesti. Esempio su tutti l’estensione della decontribuzione per le assunzioni al Sud, arrivata per atto amministrativo e non, come inizialmente ipotizzato, via emendamento. Il Parlamento è stato quasi sorpassato a destra dal governo, nonostante il lavoro sulla stessa proposta portata avanti dal Pd. Al termine dell’esame a Montecitorio, i fondamentali della manovra sono rimasti dunque immutati. ”Ci sono 20 mld di incentivi fiscali che vanno investiti subito a chi innova davvero, è il più grande piano di politica industriale”, sintetizza il premier Matteo Renzi. Non sono stati toccati nemmeno alcuni importanti capitoli, dal pacchetto su sisma bonus e bonus edilizia alle norme sui giochi. Su questi, come su altri nodi, la partita è rimandata al Senato, ovvero dopo l’appuntamento referendario. Tra le modifiche approvate spuntano però quelle ad hoc per gli italiani all’estero, argomento anche questo particolarmente delicato nello scontro tra sì e no alla riforma costituzionale. Più risorse sono state concesse a servizi consolari, promozione della lingua e cultura, scuole paritarie all’estero, stampa italiana all’estero, rapporti con l’America latina e al rafforzamento della rete delle Camere di commercio.

 

Agevolazioni fiscali sono arrivate anche per le spedizioni postali di stampe promozionali e propagandistiche da parte di ong e associazioni. Una norma dietro cui il Movimento 5 Stelle vede un intervento a favore dei comitati referendari pro-sì. Il testo, rivisto e corretto, passa ora all’esame dell’Aula. dove è attesa la richiesta di fiducia, con il via libera definitivo nel pomeriggio di lunedì 28. Giorno, peraltro, in cui Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan hanno già programmato una nuova conferenza stampa per spiegare le novità 2017. In tempi da record il Parlamento ha intanto approvato il decreto fiscale, diventato legge in 30 giorni esatti. Le modifiche, in questo caso, si sono concentrate alla Camera, e il Senato si è limitato a ratificare il testo così come arrivato a Palazzo Madama.