L’UE inasprisce la lotta contro la frode fiscale e rafforza la collaborazione sull’IVA con i paesi vicini.
L’IVA, fatturata come un’imposta sulle vendite di beni e servizi, è una delle principali fonti di gettito tributario per i governi. Nei paesi dell’UE, rappresenta oltre 700 miliardi di euro all’anno.
Ogni anno però quasi un quinto delle entrate IVA potenziali vanno perse. Nel 2011 l’IVA non versata sarebbe stata pari a circa 193 miliardi di euro (l’1,5% del PIL), almeno in parte a seguito di frodi ed evasione.
Servizi elettronici nel mirino
Le frodi con l’IVA che coinvolgono operatori extra UE nei settori in piena espansione delle telecomunicazioni e dei servizi elettronici sarebbero particolarmente frequenti, perché in molti casi i truffatori sfruttano le differenze e la mancanza di informazioni fra un paese e l’altro.
Spesso i servizi elettronici quali i download di musica e video sono forniti da server e aziende che operano al di fuori dell’UE.
Rispetto alle operazioni più tradizionali, con questi tipi di acquisti non è sempre facile identificare fornitore, cliente e luogo di consegna. È quindi più complicato stabilire se l’IVA sia stata pagata o no.
Limitare i danni economici dell’evasione fiscale
Grazie a una più stretta collaborazione con i partner internazionali l’UE spera di sviluppare strumenti più efficaci per lottare contro questo tipo di frode, aiutando i paesi a recuperare le imposte dovute e proteggendo le finanze pubbliche.
Per affrontare il problema, la Commissione propone di avviare negoziati formali con Russia e Norvegia per migliorare la cooperazione amministrativa in materia di IVA. Si sono già tenuti colloqui esplorativi con Canada, Turchia e Cina.
Fra le misure previste: incoraggiare le autorità fiscali nazionali a condividere maggiormente i dati a loro disposizione sulle attività dei contribuenti e agevolare l’accesso alle rispettive banche dati. Questa collaborazione è già una realtà fra i paesi dell’UE, ma finora i principali partner commerciali non vi partecipano.
In un’economia sempre più globalizzata, gli accordi di cooperazione come quelli proposti con la Russia e la Norvegia permetterebbero di individuare e contrastare più facilmente le frodi con l’IVA, limitando le perdite ai danni delle casse statali. Le perdite di gettito fiscale costano ai contribuenti onesti diversi miliardi di euro all’anno.
FONTE. Commissione Europea