fisco 6Controversie Fisco-contribuente: se non è pace fatta, la strada è comunque quella giusta. Grazie all’istituto deflativo delle liti e alla migliore qualità degli atti emessi dall’Amministrazione finanziaria, nel 2014, i ricorsi, nei tre gradi di giudizio, sono diminuiti del 7% rispetto all’anno precedente e del 45,7% sul 2011.

 

Riflessi della mediazione sul contenzioso

 

Tenuto conto che la prima “dichiarazione di guerra” avviene nelle Commissioni tributarie provinciali, analizziamo le informazioni sui ricorsi in primo grado, dai quali scaturiscono gli eventuali successivi gravami. Qui la diminuzione, da attribuire in gran parte alle trattative (obbligatorie) fra Amministrazione e contribuenti per evitare le controversie fiscali di valore inferiore ai 20mila euro, comincia a essere interessante, -11% sul 2013.

 

Ma il dato che sottolinea la vera portata della mediazione, come filtro per prevenire il contenzioso, si ricava dal confronto con il 2011 (l’anno precedente l’introduzione dell’istituto) dove la differenza è lampante: -47,5 per cento. La proficuità della mediazione è, naturalmente, più marcata sul fronte dei ricorsi contro atti di valore inferiore a 20mila euro, cioè quelli rientranti nell’ambito applicativo dell’istituto, calati di ben oltre il 50% (-57,2%). Tale situazione ha consentito ai giudici di concentrarsi sulle controversie più consistenti, anche queste, comunque, in netta diminuzione (-18% circa).

 

Tanto premesso, vediamo, in numeri, l’efficacia dell’istituto nel 2014: su quasi 98mila istanze di mediazione attivate (escluse quelle improponibili e inammissibili), più di 52mila si sono concluse con un accordo, dribblando di fatto la presentazione del ricorso in commissione tributaria. L’indice di mediazione è stato del 53,9 per cento.

 

In totale, le liti approdate, nel 2014, nelle Commissioni tributarie provinciali sono state 90mila, nelle Ctr 40mila e in Cassazione 9mila.

 

A contenzioso chiuso

 

Le controversie concluse nell’anno in considerazione, con sentenze definitive in materie dirette, Iva, Irap, imposta di registro e altri tributi indiretti, hanno registrato il successo del Fisco nel 68% dei casi, con un incremento di 3 punti percentuali rispetto al 2013.

 

Analizzando gli esiti nei vari gradi di giudizio, l’Agenzia l’ha spuntata nel 71,4% dei casi in Commissione tributaria provinciale, nel 57,9% in Ctr e nel 73,6% in Cassazione.

 

Per quanto riguarda l’indice di vittoria per valore, relativo agli importi decisi dai giudici a favore delle Entrate rispetto a quelli contestati ai contribuenti, invece, la percentuale dell’anno è stata del 75%.

 

Non soltanto mediazione

 

In crescita anche il ricorso alla conciliazione, l’istituto che consente di chiudere in maniera agevolata la lite con il Fisco, avviata con ricorso in Commissione tributaria provinciale.

 

Il numero di conciliazioni giudiziali concluse nel 2014 (4.722) segna un ulteriore incremento rispetto al 2013 anno in cui ne erano andate in porto 4.552.

 

Quando il contenzioso prosegue

 

Le controversie insanabili, cioè quelle giunte in Cassazione e conclusesi con una sentenza definitiva, senza rinvio alla commissione di merito, presentano due diversi risultati, a seconda della parte ricorrente. In sostanza, se a proporre il ricorso è stato il contribuente, le decisioni favorevoli all’Amministrazione finanziaria sono arrivate nell’89,4% dei casi; nella diversa ipotesi in cui sia stato l’ufficio a interpellare la Corte suprema, l’indice di vittoria è stato pari al 64,5 per cento, con un aumento di circa 6 punti percentuali rispetto al 2013.