Secondo le prime anticipazioni che filtrano da Bruxelles, nel testo non vi sarebbero “gravi violazioni” degli obblighi di politica di bilancio. Per una pronuncia ufficiale occorre attendere altre due settimane. Padoan: “la legge va nella direzione di abbattere tutte le imposte”.
L’Italia si avvia a ottenere il via libera di Bruxelles sulla Legge di Stabilità, anche se per un pronunciamento ufficiale bisognerà attendere ancora. La Commissione europea ha due settimane di tempo per rispedire al mittente il provvedimento qualora sussistano “gravi violazioni” degli obblighi di politica di bilancio ma, stando alle prime valutazioni, non sarebbe questo il caso dell’Italia. Il giudizio definitivo sulla manovra varata dal governo arriverà nella seconda metà di novembre (si cerca di produrre tutti i pareri entro il 23 novembre, giorno in cui è previsto un Eurogruppo straordinario, proprio sulle leggi di Stabilità dei Paesi della zona euro) e nel suo esame l’esecutivo Ue terrà conto delle previsioni economiche d’inverno che saranno presentate il 5 novembre.
La Commissione Ue, fa sapere il servizio del portavoce per i piani di bilancio, “ha appena iniziato a valutare il rispetto delle leggi di Stabilità col Patto, e non saranno rilasciati commenti” ufficiali fino a quando non verrà espresso un giudizio definitivo. Resta comunque aperta la questione dell’ ulteriore margine di flessibilità chiesto dall’Italia per l’emergenza migranti che consentirebbe di alzare il deficit di altri 0,2 punti: ben 3 miliardi di risorse da cui dipende l’ anticipo del taglio dell’Ires al 2016.
“La trattativa con Bruxelles è un processo continuo, vale per la Legge di Stabilità e per il piano nazionale di bilancio che verrà valutato a novembre”, ha detto il ministro dell’ Economia, Pier Carlo Padoan, sottolineando che “questo non vuol dire che le opinioni del governo e dei commissari siano assolutamente identiche”. Padoan ha comunque tenuto a ribadire che “la legge di Stabilità va nella direzione di abbattere tutte le imposte”, rispondendo ancora una volta alle critiche rivolte dalla Commissione Ue sulla scelta del governo di tagliare le tasse sulla casa. E in merito alla polemica sulla cancellazione della Tasi, nata soprattutto in casa Pd, il ministro ha osservato: “c’ è una tassa che non nomino che è oggetto di dibattito in questi giorni. Dire che stiamo parlando solo di tasse sulla casa è francamente…. Lascio a voi cosa mettere nei puntini”.