Legge di Bilancio, pacchetto fiscale con alcune novità: i partiti della maggioranza continuano a mettere a punto le proposte ‘qualificanti’ della prossima legge di Bilancio.
La Lega spinge per un pacchetto “composito”, da circa 5 miliardi che riguarderà “società di persone, di capitali e persone fisiche”. I Cinquestelle puntano a “coprire 5 milioni di persone in povertà assoluta”. Il reddito di cittadinanza che arriverà di sicuro, anche se partirà a settembre 2019.
E quota 100 per le pensioni da introdurre assolutamente, meglio ancora se senza paletti di sorta. Nel giorno in cui i mercati mostrano di apprezzare la cautela del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, Lega e M5S continuano a mettere a punto le proposte ‘qualificanti’ della prossima legge di Bilancio. Una manovra che sarà “coraggiosa” pur mantenendo “i conti in ordine”, dice il vicepremier Luigi Di Maio. E che, dice l’altro vicepremier, Matteo Salvini, non si può sbagliare, dando “un segnale chiaro, come sui migranti”.
Intanto i mercati premiano l’Italia, dopo le parole di Tria al forum Ambrosetti di Cernobbio su deficit e debito dopo le ‘intemperanze’ dei due alleati di governo delle scorse settimane, con Piazza Affari regina d’Europa e lo spread che torna ai minimi dell’ultimo mese, chiudendo a 250 punti, con il rendimento dei Btp decennali sceso sotto il 3%, al 2,90%. I due partiti di maggioranza però scalpitano, e già oggi gli esperti economici della Lega faranno un nuovo punto con il leader.
La proposta in linea di massima è quella nota, un pacchetto “composito”, da circa “5 miliardi” che riguarderà “società di persone, di capitali e persone fisiche”, come ha spiegato di nuovo il sottosegretario Massimo Bitonci. Il taglio dell’Irpef (1 solo punto quello che si sta studiando per il 2019, dal 23% al 22%) proseguirà anche nei prossimi anni pur mantenendo, ha assicurato, “le detrazioni per i carichi familiari” e anche “il bonus 80 euro”. Visto l’impatto contenuto della riduzione delle tasse per le famiglie però, nello stesso team leghista emerge qualche dubbio, con Armando Siri che non esclude che si possa anche aspettare un anno in più per un intervento più incisivo.
La proposta, comunque, andrà prima vagliata con il capo leghista al Viminale, poi andrà sottoposta anche al ministro dell’Economia, che comunque non aveva escluso già in agosto la possibilità di lavorare a una riduzione graduale delle aliquote. Per le imprese oltre all’ampliamento del regime forfettario (al 15%) e a una riduzione dell’Ires per chi investe cui sta lavorando la Lega, dovrebbero arrivare anche, come ha detto Di Maio, la conferma di super e iperammortamento, Nuova Sabatini, contratti di sviluppo e credito di imposta.
Ma per il Movimento il “protagonista” della prossima manovra sarà il reddito di cittadinanza, con l’obiettivo di “coprire 5 milioni di persone in povertà assoluta”. Misura che conterrà anche la pensione di cittadinanza (con le minime, cioè, portate a 780 euro). L’aumento delle minime non sarà l’unico intervento sulle pensioni. E’ in arrivo, come confermano sia dalla Lega sia dal Movimento, anche la riforma della legge Fornero. Si lavora sia a ‘quota 100’ sia a quota 41 (ma sarà da vagliare la compatibilità finanziaria.