Ecco i principali contenuti della Legge di Bilancio 2025 per Comuni e Città Metropolitane come illustrato dalla prima nota sintetica dell’Anci.
Ricordiamo che, allo stato attuale, la Manovra risulta approvata alla Camera, in attesa della bollinatura definitiva al Senato, che deve necessariamente arrivare entro il 31 dicembre.
Nell’ultimo trimestre di ogni annoinfatti il dibattito politico e l’attenzione dei media si concentrano sulla manovra di finanza pubblica, ovvero sul disegno di legge di bilancio (DLB) presentato dal Governo e sull’iter parlamentare che condurrà alla sua approvazione. Si tratta di uno dei momenti centrali della vita democratica del Paese.
Il Parlamento è così chiamato a trasformare in legge dello Stato la proposta di prelievo e impiego delle risorse pubbliche (nel triennio successivo) messa a punto dall’esecutivo, dopo averla valutata, discussa ed eventualmente modificata nel corso della cosiddetta “sessione di bilancio”, ovvero quella porzione di calendario dell’attività parlamentare esclusivamente dedicata al DLB, che va dalla sua presentazione (intorno alla metà del mese di ottobre) alla sua definitiva approvazione (entro la fine dell’anno solare, salvo casi del tutto eccezionali).
La Legge di Bilancio 2025 introduce significative modifiche per la gestione economica degli enti locali, con tagli alla spesa corrente, nuovi strumenti di controllo e contributi mirati per fronteggiare spese sociali.
Scopriamo qui di seguito le principali novità sintetizzate dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
Tagli e accantonamenti per Comuni e Città Metropolitane
Tra il 2025 e il 2029, i Comuni subiranno una serie di tagli alle risorse di parte corrente. Le riduzioni, previste dalle Leggi di Bilancio 2024 e 2025, ammontano complessivamente a oltre 2 miliardi di euro. Tali tagli, sotto forma di accantonamenti non spendibili, potranno essere utilizzati l’anno successivo per investimenti o per il risanamento di eventuali disavanzi. In particolare:
- Per il 2025, sono previsti 430 milioni di euro di accantonamenti.
- Negli anni successivi, i tagli incrementeranno progressivamente fino a raggiungere i 440 milioni di euro nel 2029.
È importante notare che circa 490 enti in crisi finanziaria saranno esentati da gran parte di questi obblighi, subendo solo riduzioni minime.
Le Città Metropolitane contribuiranno per il 35% ai tagli complessivi previsti per Province e Città Metropolitane. Dal 2025 al 2029, l’obbligo di accantonamento per questi enti ammonterà a circa 400 milioni di euro. Questo include una nuova riduzione di 10 milioni nel 2025, che crescerà fino a 50 milioni nel 2029.
Revisione del saldo di bilancio e controlli più severi
La normativa modifica la definizione di pareggio di bilancio, imponendo dal 2025 l’obbligo di mantenere un saldo non negativo tra entrate e spese, includendo l’uso dell’avanzo e del fondo pluriennale vincolato. Questo criterio, più rigido rispetto al passato, sarà monitorato a livello di comparto. In caso di squilibri, gli enti inadempienti saranno soggetti a ulteriori accantonamenti obbligatori.
Dal 2026, il rispetto di questi parametri sarà verificato tramite i dati forniti alla Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche (BDAP). Inoltre, i ritardi nella presentazione dei rendiconti comporteranno un aumento del 10% degli obblighi di accantonamento.
Per facilitare i controlli, è previsto un aggiornamento degli schemi di rendiconto entro il 2025. Sarà inoltre istituito un tavolo tecnico con la partecipazione dell’ANCI e dell’UPI per monitorare la situazione finanziaria degli enti locali.
Fondo per l’affidamento di minori
La legge stanzia 100 milioni di euro annui nel triennio 2025-2027 per sostenere i Comuni nelle spese relative all’affidamento di minori e famiglie in difficoltà. I fondi saranno destinati prioritariamente ai Comuni più piccoli, spesso gravati in misura sproporzionata da questi oneri. La distribuzione avverrà entro il 31 marzo di ogni anno, sulla base delle spese certificate.
Incremento del Fondo di solidarietà comunale
Dal 2025 al 2030, il Fondo di solidarietà comunale sarà incrementato di 56 milioni di euro annui. Questa misura mira a ridurre i tagli perequativi subiti da quasi 4.000 Comuni delle Regioni a statuto ordinario, garantendo un miglioramento stimato tra il 40% e il 50%.
Fondo sperimentale di riequilibrio
Le Città Metropolitane e le Province beneficeranno di un’anticipazione di 50 milioni di euro annui dal 2025 al 2030, già stanziati dalla Legge di Bilancio 2022. Questo importo sarà ripartito con un provvedimento atteso entro marzo 2025.
Fondo per il trasporto pubblico locale (TPL)
Un incremento di 120 milioni di euro è destinato al Fondo TPL, a supporto degli enti locali che gestiscono il trasporto pubblico. Questa misura rappresenta un sostegno cruciale per garantire servizi essenziali ai cittadini.
Legge di Bilancio 2025: la nota sintetica Anci per Comuni e Città Metropolitane