Legge di Bilancio 2019, per Moscovici le correzioni ancora non bastano. Per il commissario europeo per gli Affari economici, l’Italia ha fatto un passo nella giusta direzione, ma non basta.
La riduzione del deficit italiano non è ancora sufficiente per il Commissario europeo per gli Affari economici, Pierre Moscovici. La proposta di portarlo dal 2,4 al 2,04% è, infatti, per il commissario Ue “un passo nella giusta direzione, ma non ci siamo ancora, ci sono ancora passi da fare, forse da entrambe le parti”.
MANOVRA. CONTE: NON VOLTIAMO SPALLE A ITALIANI, E CONVIENE ANCHE A UE
“Sono soddisfatto della proposta che ho lasciato sul tavolo della commissione. Noi non voltiamo le spalle agli italiani, lavoriamo nell’interesse degli italiani e riteniamo che sia un’ottima proposta, nell’interesse anche degli europei”. Cosi’ il premier Giuseppe Conte al suo arrivo a Bruxelles per il consiglio europeo.
NESSUN COMMENTO DA PARTE DI CONTE
Nessun commento alle parole di Moscovici da parte di Palazzo Chigi. Il presidente, riferiscono fonti di governo, è concentrato sul negoziato. Dal governo filtra una valutazione improntata alla fiducia nella proposta fatta. Anche una responsabile riduzione del rapporto deficit/Pil lascia invariati redditi di cittadinanza e quota 100, coerentemente con quanto sempre promesso. Questa è la strada intrapresa e che si continuerà a percorrere, spiegano da Palazzo Chigi.
DI MAIO-SALVINI: PIENA FIDUCIA NEL LAVORO DI CONTE
”Continuiamo a sostenere con convinzione la nostra proposta. Piena fiducia nel lavoro di Conte. Siamo persone di buon senso e soprattutto teniamo fede a ciò che avevamo promesso ai cittadini, mantenendo reddito di cittadinanza e quota 100 invariati. Manterremo tutti gli impegni presi, dal lavoro alla sicurezza, dalla salute alle pensioni senza penalizzazioni, dai risarcimenti ai truffati delle banche al sostegno alle imprese”. Lo dicono in una nota congiunta i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
BONAFEDE: NON ABBIAMO MOLLATO, LA LIMIAMO PIANO PIANO
“Non abbiamo detto che non avremmo mollato, abbiamo sempre detto che non era una questione di decimali, abbiamo sempre detto di avere fiducia nel negoziato che stava portando avanti il presidente Conte”. Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, lo dice ai cronisti che in Senato, subito dopo l’ok al voto di fiducia apposto al ddl Anticorruzione, gli chiedono conto dell’esito dell’incontro del presidente del Consiglio Giuseppe Conte con il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, che ha visto la quota del rapporto debito/Pil proposta dall’Italia in manovra passare da 2,4% a 2,04%.
“Abbiamo sempre detto la cosa principale, e cioè che non avremmo tradito le aspettative dei cittadini italiani– dice Bonafede- che non avremmo tradito le promesse ai cittadini italiani che sono inserite nel ‘contratto di governo’ e questo stiamo facendo coerentemente con quello che avevano sempre detto”. Il tutto con meno fondi, però, e quindi con effetti restrittivi ad esempio sulla platea del reddito di cittadinanza o gli scaglioni di ‘quota 100’? “No, si discute, la manovra viene limata piano piano– spiega il Guardasigilli- ma non si tratta di meno fondi. Reddito di cittadinanza e ‘quota 100’ rimangono“.
Insomma, “c’è una trattativa in corso con l’Europa, è giusto che ci sia, da parte nostra c’è la volontà di portare avanti la manovra che è dei cittadini”, conclude Bonafede, e vede in loro “il punto di partenza principale di tutte le misure economiche”.