rapportoAndamento sui consumi meno brillante rispetto alle attese e famiglie che, nonostante il recupero della fiducia registrato nel 2015, mantengono un atteggiamento prudente sulla spesa. Questo è il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati diffusi oggi dall’Istat.

 

Pur essendo ripartito un importante ciclo di acquisto di beni durevoli, fortemente penalizzati in passato, la propensione alla spesa – continua la nota – stenta ad estendersi ai settori del consumo quotidiano, sebbene siano presenti positivi segnali nell’ambito dell’alimentare che lasciano prevedere una seconda parte dell’anno complessivamente migliore della prima.

 

Alla ripresa economica manca ancora l’apporto decisivo del marcato del lavoro. Le dinamiche occupazionali nel complesso sono ancora troppo deboli.

 

In questo contesto, i prezzi, pur consolidando l’uscita dalla deflazione, presentano dinamiche molto contenute (+0,2% congiunturale e tendenziale ad agosto), fenomeno che – sottolinea l’Ufficio Studi – va letto positivamente in quanto non mette a rischio la tendenza al recupero del reddito disponibile reale. Gli aumenti dei prezzi più sensibili rilevati nel mese riflettono, infatti, quasi esclusivamente elementi stagionali (i servizi di trasporto aereo, marittimo e ferroviario) o una tantum (servizi di telefonia mobile). Questa tendenza all’aumento contenuto dell’inflazione dovrebbe mantenersi anche nei prossimi mesi in considerazione di una dinamica dei prezzi delle materie prime, petrolifere e non, molto esigua.