Peggiora lo stato dell’economia, il clima di fiducia delle famiglie, nonché quello delle imprese. Questa la notizia diffusa dall’Istat, che conferma le preoccupazioni sollevate da tempo anche da associazioni come Federconsumatori.
L’OCSE già in questi giorni attestava che l’Italia è l’unico Paese del G7 che nel secondo trimestre dell’anno ha registrato un rallentamento della crescita: tra aprile e giugno 2018 la crescita dell’area è stata dello 0,6% contro lo 0,5% del primo trimestre, mentre in Italia ha rallentato da +0,3% a +0,2%.
Federconsumatori attacca il Governo
Secondo l’Associazione:
Questo evidenzia tutta la fragilità di un sistema economico che ancora stenta a lasciarsi alle spalle una fase di debolezza che lo ha caratterizzato, a fasi alterne, per larga parte dell’ultimo decennio. Mancano ancora basi solide su cui fondare la ripresa, manovre che abbiano carattere strutturale e guardino al medio-lungo periodo.
Per distrarre gli italiani da questa situazione oggi si parla solo di migranti, si paventano minacce provenienti dall’esterno per distogliere lo sguardo da quella che è la vera, allarmante, tragedia del nostro Paese: la crescita delle disuguaglianze e l’avanzare della povertà.
Sarebbe ora che il Governo, abbandonati gli slogan da campagna elettorale, si metta concretamente al lavoro per contrastare attivamente questa tendenza, avviando politiche per la redistribuzione dei redditi e per il rilancio di un’occupazione stabile e di qualità.
La flat tax è solo una falsa illusione, che non farà altro che arricchire ancora di più chi è già ricco e peggiorare le condizioni economiche di chi è in difficoltà, degradando allo stesso tempo servizi e infrastrutture già carenti, a danno dell’intera collettività.
Vi è bisogno di ben altro per risollevare l’economia, garantire une ripresa duratura e dare un futuro ai giovani nel nostro Paese. C’è bisogno di uno sforzo coraggioso per avviare i necessari investimenti per l’innovazione, lo sviluppo e la ricerca: una strategia vincente che aprirebbe nuovi spiragli occupazionali e nuove prospettive di crescita.
La posizione di Confcommercio
Per Confcommercio occorre intervenire con la Legge di Bilancio:
“Alla luce del rallentamento dell’economia, certificata peraltro anche dall’Ocse, diventa indispensabile che il Governo, con la prossima legge di bilancio, preveda misure a sostegno delle imprese. E va finalmente nella giusta direzione l’intenzione di rendere operativi i principali strumenti di incentivazione dell’innovazione – dall’iperammortamento al credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo – per favorirne l’accesso alla grande platea delle piccole e medie imprese che rappresentano oltre il 90% del nostro sistema produttivo”. Secondo la Confederazione però, “manca all’appello, ed è una questione non più rinviabile, la decisione di una riduzione strutturale del costo del lavoro necessaria per recuperare la fisiologica esigenza di flessibilità e favorire la crescita occupazionale. Più in generale, Confcommercio chiede politiche pubbliche per la competitività orientate al rispetto dei principi dello Small Business Act europeo e allo Statuto delle imprese del 2011”.