L’Agenzia delle Entrate ha approvato i primi 69 Indici sintetici di affidabilità fiscale, da applicare nel 2018, gli ISA 2018. Per il periodo 2017 trovano applicazione, per l’ultima volta, gli studi di settore.
Il D.M. disciplina le modalità di individuazione dell’Isa da applicare, le cause di esclusione e le note metodologiche che stanno alla base del calcolo degli esiti dell’Isa. A tal fine appare evidente come il “meccanismo di funzionamento” degli ISA sia stato mutuato da quello degli studi di settore, con il quale ha numerosissime affinità.
Pertanto è del tutto probabile che, anche in futuro, imprese e professionisti si troveranno:
– a compilare un “allegato” alla dichiarazione dei redditi che riporta quasi tutti i dati già presenti in passato ai fini degli studi di settore
– ad un esito degli ISA 2018 che deriva dall’applicazione di indicatori analoghi (ancorché più sofisticati) a quelli già previsti (INE e indicatori di coerenza) per gli studi di settore, con la differenza che non vi sarà un “esito di congruità” dei ricavi ma un “esito di rischiosità” del contribuente.
Cosa sono gli indicatori di affidabilità 2018? Gli ISA 2018, sono degli Indicatori di affidabilità che l’Agenzia delle entrate, utilizzerà al posto degli studi di settore, al fine di garantire ai contributi, uno strumento di valutazione dei ricavi e dei compensi, più attendibile, equo e trasparente.
Le imprese e i professionisti potranno, finalmente, contare su un nuovo strumento in grado di valutare in modo chiaro e trasparente il comportamento fiscale di ciascun contribuente attraverso una nuova metodologia statistico-economica che ne stabilirà il grado di affidabilità-compliance su una scala da 1 a 10.
Se in base agli ISA, i contribuenti risulteranno affidabili avranno la possibilità di accedere ad importanti benefici, tra i quali, essere esclusi dagli accertamenti fiscali o ottenere una riduzione dei termini per gli accertamenti.