Dopo il via libera del Parlamento, ufficializzato il provvedimento che dà mandato all’Esecutivo per l’introduzione dei decreti attuativi per la revisione del sistema tributario

Definiti, con la legge 23/2014, i principi e i criteri direttivi generali cui dovrà attenersi il Governo, nel rispetto della Costituzione, del diritto comunitario, dello Statuto dei diritti del contribuente e di quanto stabilito in materia di federalismo fiscale, nell’adottare i decreti legislativi attuativi della delega.
Tempo a disposizione: un anno dall’entrata in vigore della delega, cioè dal prossimo 27 marzo.

Catasto: metri quadri al posto dei vani
Forse il punto più importante dell’intera riforma si gioca sulla rivisitazione dei valori degli immobili. L’intento è quello di correggere le sperequazioni determinate dall’attuale sistema delle rendite, per cui, spesso, un immobile storico, situato al centro di una città, ha un valore catastale inferiore rispetto a uno periferico e di pregio sicuramente inferiore. Con questo sistema, considerato che il valore catastale è il punto di partenza per la quantificazione delle imposte che gravano sull’immobile (Imu, Tari, Tasi ecc.), si sono create grosse disparità nella tassazione delle abitazioni.
Le indicazioni della delega in questo senso sono di definire gli ambiti territoriali del mercato e di quantificare il valore tenendo conto dei metri quadri, come unità di consistenza, al posto dei vani, come invece è previsto attualmente.
La riforma deve tenere conto anche delle condizioni socio economiche e dell’ampiezza e composizione del nucleo familiare.

Il contrasto all’evasione
In questo ambito, il mandato è di proseguire la lotta all’evasione, all’elusione e all’erosione fiscale comunque tutelando la famiglia, la salute, i redditi di lavoro dipendente, autonomo, pensione e impresa minore.
Per favorire l’emersione di base imponibile, il Governo dovrà introdurre, tra l’altro, disposizioni finalizzate al contrasto di interessi fra contribuenti. L’intenzione è quella di stimolare, attraverso il riconoscimento di sconti fiscali (deduzioni o detrazioni), la richiesta dei documenti di spesa (fatture, ricevute, scontrini).
Andrà poi rafforzata la tracciabilità dei mezzi di pagamento per il riconoscimento fiscale di costi, oneri e spese sostenuti, prevedendo anche disincentivi all’utilizzo del contante e, viceversa, incentivi all’utilizzo della moneta elettronica.
Le maggiori entrate derivanti dalla lotta all’evasione, al netto di quelle necessarie all’equilibrio di bilancio, dovranno confluire al Fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale.

Le semplificazioni
Più comunicazione tra fisco e contribuenti per stimolare gli adempimenti spontanei.
Andranno emanate norme che prevedono, per i soggetti di maggiori dimensioni, sistemi aziendali strutturati di gestione e di controllo del rischio fiscale. A fronte di questo impegno, andrà riconosciuta una riduzione degli obblighi dichiarativi e delle eventuali sanzioni.
Occorrerà ampliare il sistema di tutoraggio per garantire una migliore assistenza ai contribuenti, in particolare a quelli di minori dimensioni, nell’assolvimento degli adempimenti, nella compilazione delle dichiarazioni e nel calcolo delle imposte, prevedendo anche la possibilità di invio di modelli precompilati.
Dovranno essere armonizzate le norme in materia di rateizzazione dei debiti tributari, ampliandone l’ambito applicativo. I ritardi di breve durata e gli errori di piccola entità nel versamento delle rate non dovranno determinare automatica decadenza dal beneficio.
Da sviluppare ulteriormente anche il meccanismo della compensazione tra crediti d’imposta maturati dal contribuente e debiti tributari a suo carico.
Tra gli obiettivi definiti, anche la revisione delle disposizioni antielusive per disciplinare il principio generale di divieto dell’abuso del diritto, cioè l’uso distorto di strumenti giuridici allo scopo prevalente di ottenere un risparmio d’imposta.
In materia di tassazione dei redditi d’impresa, ne andrà prevista, per i soggetti Irpef, l’assimilazione all’Ires, con assoggettamento del reddito imprenditoriale a un’aliquota proporzionale. È prevista poi l’introduzione di regimi forfettari per i contribuenti di minori dimensioni, da coordinare con quelli analoghi già in vigore.
In ambito Irap, il Governo dovrà chiarire la definizione di autonoma organizzazione, anche mediante criteri oggettivi, ai fini della non assoggettabilità al tributo dei professionisti, degli artisti e dei piccoli imprenditori.

FONTE: Fisco Oggi, giornale on line dell’agenzia delle entrate
AUTORE: Rodolfo Rinaldi
Sistema-Tributario