Per il momento non è alle viste un allargamento della maggioranza, i verdiniani sembrano destinati a restare fuori. Tra le new entry si fa il nome soprattutto di Nannicini mentre la delegazione di Ncd non dovrebbe cambiare.
La squadra di governo sarà completata venerdì mattina, ma al momento spazi per un allargamento della maggioranza e quindi per una apertura delle trattative con Ala non si intravedono. Il premier Gentiloni avrebbe fatto sapere ai vertici dem di voler assicurare una linea di continuità sul solco di Renzi, non solo per quanto riguarda i membri dell’esecutivo ma anche per il sottogoverno. Del resto lo stesso presidente del Consiglio nel suo primo giorno aveva sottolineato come la maggioranza non sarebbe mutata.
Nulla di definitivo, si vedrà nei prossimi giorni, sottolineano fonti dem, ma anche da Ala si fa presente come una vera e propria partita non sia mai stata giocata su questo fronte. In Scelta civica non alzano affatto un muro, il punto di partenza resta la necessità di un riconoscimento politico ma Zanetti e i suoi spingono per cercare di trovare un’intesa, assicurare i numeri al governo, così come fatto prima del referendum. Verdini non aveva chiuso la porta, convincendo i suoi a non essere presenti in Aula al momento della fiducia ma ora l’ex coordinatore azzurro, viene riferito da fonti parlamentari, è netto. La battuta pronunciata ad un senatore ne è la prova: c’é chi ha sete di poltrone, ma l’offerta è quella di un po’ di prosciutto?
Ragionamento legato a chi preme per accettare qualche posto di sottosegretario. Non è escluso ancora che un margine di possibilità per una convergenza ci possa essere a Palazzo Madama: Ala è determinante in alcune commissioni e c’è anche da scegliere a chi toccherà la vicepresidenza del Senato. Una parte dei verdiniani preferirebbe aprire uno spiraglio, anche perché l’orientamento generale è quello dievitare le urne anticipate, ma – spiega un senatore vicino all’ex coordinatore azzurro – “se non vogliono i nostri numeri significa che andranno avanti da soli”. Pochi i cambiamenti in vista. Probabilmente Maria Elena Boschi rimarrà l’unico sottosegretario alla presidenza del Consiglio, a Lotti andrà la delega del Cipe mentre tra i dem non si esclude un ingresso di alcuni esponenti ex Sel, come Stefano, che hanno appoggiato la nascita del governo. Tra le new entry si fa il nome soprattutto di Nannicini mentre la delegazione di Ncd non dovrebbe cambiare.