comuni italiaOggetto: Novità per i Piccoli Comuni, Unioni e Fusioni di Comuni proposte da ANCI e inserite nella legge di Stabilità 2016 e nel Decreto Milleproroghe.

 

Fusioni di Comuni: crescono al Nord, al Sud aumentano invece le scissioni.

 

 

 

1. Gestioni Associate Obbligatorie

 

La proroga contenuta nel decreto “Millerporoghe”, sposta la scadenza dei tempi di gestione associata obbligatoria delle funzioni tra i comuni fino a 5.000 abitanti.
Con questo passaggio vengono accolte le richieste di ANCI che da tempo chiede il superamento dell’obbligatorietà delle gestione di tutte le funzioni in forma associata. L’attuale impostazione delle norme prevede l’obbligatorietà delle gestioni associate con criteri che non tengono conto delle realtà territoriali e sono rivolte solo ai piccoli Comuni.

 

ANCI ha richiesto, con la presentazione di una nuova proposta normativa alla Camera, l’istituzione di bacini adeguati e omogenei, con un reale e complessivo ridisegno del sistema locale, ovvero Comuni più forti, soprattutto dopo lo svuotamento delle funzioni delle Province e con il superamento definitivo di questa obbligatorietà. Questo nuovo disegno proposto dall’ANCI dovrebbe favorire, come dichiarato da Ricci, Sindaco di Pesaro con delega per ANCI alle Politiche Istituzionali e riforme, la costituzione di Unioni nei bacini omogenei, con un passaggio di semplificazione normativa e un programma di incentivi di tipo economico finanziario, nonché un successivo confronto sulle modalità di gestione associata delle funzioni, in modo da renderle il più possibile utili all’amministrazione efficiente dei territori.

 

 

 

2. Riordino territoriale in Lombardia

 

ANCI Lombardia ha avviato nel mese di Gennaio 2016 un gruppo di lavoro formato da amministratori, esperti e docenti universitari per arrivare alla formulazione di un progetto di legge regionale di riordino territoriale e ordinamentale per tutta la Lombardia. L’obiettivo è proporre un progetto di legge regionale che ridefinisca ruoli e funzioni con al centro i Comuni, la loro capacità di governo. Da una parte Aree Vaste per il confronto con Regione sugli assetti strategici e dall’altra Zone Omogenee per gestire i servizi. Al centro i Comuni, a partire da quelli piccoli, le Unioni, le Fusioni e le Comunità Montane. Come già esplicitato dal Presidente del Dipartimento Piccoli Comuni Marchi nella circolare n. 244/15 di fine 2015, “…la proposta di ANCI è di individuare meccanismi più flessibili, fondati su ambiti territoriali più che su parametri demografici, sulle esperienze concrete invece che su criteri astratti. Soprattutto chiediamo di rivedere la normativa per renderla più semplice, premiare ed incentivare la volontarietà della gestione associata”.

 

 

 

3. Novità contenute nella legge di Stabilità 2016 per i Piccoli Comuni

 

ANCI ha ottenuto nella legge di stabilità 2016:

 

a. il superamento del patto di stabilità con il nuovo saldo “zero” e posticipando al 2017 la legge sul pareggio di bilancio che riguarda tutti gli enti locali;

 

b. nessun nuovo taglio ai Comuni;

 

c. maggiori risorse per le politiche sociali e di contrasto alla povertà;

 

d. abolizione del limite dei 10.000 abitanti per poter effettuare acquisizioni di beni e servizi in autonomia da parte dei Comuni per importi inferiori ai 40.000,00 euro;

 

e. rinnovo del fondo compensativo IMU-TASI che interessa oltre 100 piccoli comuni lombardi;

 

f. istituzione di un fondo di 80 milioni per compensare i Comuni, soprattutto piccoli, che hanno applicato aliquote TASI inferiori a quella standard;

 

g. aumento a 30 milioni dei fondi incentivanti per le Unioni e aumento i contributi per le fusioni. In particolare si prevede che a decorrere dall’anno 2016 il contributo straordinario ai Comuni nati dalla fusione di cui all’articolo 15, comma 3, del TUEL (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267) o dalla fusione per incorporazione di cui all’articolo 1, comma 130, della legge 7 aprile 2014, n. 56, è elevato al 40 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010 nel limite degli stanziamenti finanziari previsti e in misura comunque non superiore a 2 milioni di euro per ciascun beneficiario. In caso di fabbisogno eccedente le disponibilità, è stabilito che venga data priorità alle fusioni o incorporazioni avente maggiori anzianità. Tale priorità è assicurata anche ai fini del riparto delle eventuali disponibilità eccedenti il fabbisogno, nel qual caso occorrerà tener conto della popolazione e del numero dei Comuni oggetto della fusione o incorporazione. Infine il contributo straordinario è assicurato alle fusioni di Comuni realizzate negli anni 2012 e successivi.

 

h. le Unioni i Comuni non sono soggette al pareggio di bilancio, come in precedenza non erano tenute al rispetto dei vincoli del patto di stabilità

 

 

 

4. Maggiori facoltà assunzionali per Unioni, Fusioni e Comuni minori

 

I Comuni istituiti a decorrere dall’anno 2011 a seguito di fusione nonché le Unioni di Comuni possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite del 100 per cento della spesa relativa al personale di ruolo cessato dal servizio nell’anno precedente. Sono confermate le agevolazioni concesse a favore degli enti sottoposti al nuovo saldo di competenza ma esclusi nel 2015 dal vincolo del Patto di stabilità (in particolare i Comuni fino a mille abitanti). Il richiamo al comma 562 della Legge finanziaria per il 2007 rinnova il limite della spesa per il personale al “corrispondente ammontare dell’anno 2008”. Gli stessi enti possono reintegrare per intero il turn-over del personale a tempo indeterminato.

 

 

 

5. Fusioni, Comuni minori e Patto di Stabilità

 

Ai fini dell’attribuzione degli spazi finanziari regionali a valere sul patto di stabilità verticale di Regione Lombardia, sono considerate prioritarie le richieste avanzate dai comuni con popolazione fino a mille abitanti e dai comuni istituiti per fusione a partire dall’anno 2011, enti non sottoposti al patto di stabilità interno in base alla previgente normativa.

 

 

 

6. I temi ancora aperti

 

ANCI Lombardia ha richiesto una radicale semplificazione delle norme ordinamentali che intervengono pesantemente sull’autonomia dei Comuni obbligandoli a troppi monitoraggi e comunicazioni, a cominciare dalla richiesta di abrogazione della proroga sul limite della spesa per arredi contenuta nel decreto “milleproroghe”; l’inserimento strutturale dell’esclusione del Fondo pluriennale Vincolato dal calcolo del saldo di competenza a zero; lo sblocco del turn over sul personale e norme che salvaguardino i piccoli comuni; un cambiamento radicale del Fondo di solidarietà Comunale per evitare il fenomeno dei cosiddetti “Comuni incapienti”. Soprattutto si dovrà aprire un vero e serio confronto per trovare nuovi strumenti per garantire l’autonomia fiscale e finanziaria dei Comuni.