L’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) ha recentemente elaborato un dossier dedicato ai costi della gestione della TARI: al Sud i costi stanno diventano proibitivi, ecco i dettagli.
La gestione della Tassa sui Rifiuti (TARI) rappresenta pertanto una sfida crescente per i Comuni italiani, con differenze marcate tra Nord e Sud del Paese. Secondo lo studio sopra citato i costi legati alla riscossione del tributo sono particolarmente elevati nelle regioni meridionali, riflettendo criticità strutturali e gestionali che amplificano i divari territoriali.
La TARI: specchio delle disparità territoriali
La TARI (Tassa sui Rifiuti) rappresenta uno degli strumenti fiscali fondamentali per le finanze comunali, costituendo il secondo tributo per importanza dopo l’Imu. Nel 2023, ha garantito un gettito complessivo di 10,5 miliardi di euro, evidenziando il suo ruolo centrale nel sostenere i bilanci locali. Tuttavia, la rilevanza di questa imposta varia sensibilmente lungo la penisola, configurandosi come una vera e propria cartina di tornasole delle disuguaglianze territoriali.
Gap tra le Regioni e impatti economici
Nei Comuni meridionali, la TARI pesa in modo più marcato sulle entrate tributarie rispetto al Nord. Questo divario è accentuato dagli importi pro capite della tassa, che risultano mediamente più alti al Centro e al Sud rispetto al Settentrione. Le ragioni sono molteplici e interconnesse:
- Costi del servizio: le spese per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, influenzate dalla morfologia del territorio e dalla densità abitativa, tendono a essere più elevate in regioni meno efficienti dal punto di vista infrastrutturale.
- Efficienza degli impianti: la disponibilità e la capacità operativa degli impianti di trattamento rifiuti variano considerevolmente da una regione all’altra, incidendo direttamente sui costi sostenuti dai cittadini.
Ad esempio, al Sud, l’assenza di un numero sufficiente di impianti moderni spinge i Comuni a ricorrere a soluzioni meno sostenibili, come il trasporto dei rifiuti fuori regione o lo smaltimento in discarica, con un conseguente aggravio dei costi.
Composizione della TARI e impatti locali
La struttura della TARI si articola in due componenti principali:
- Componente variabile: include le spese operative per la raccolta, il trasporto e il trattamento dei rifiuti. Questa rappresenta oltre il 60% dei costi totali, con valori più elevati nelle aree prive di impianti efficienti.
- Componente fissa: riguarda i costi amministrativi e infrastrutturali, meno soggetti a variazioni territoriali ma comunque influenzati dalla dimensione e dalla complessità dei Comuni.
Un’analisi dettagliata mostra che i Comuni con una popolazione più numerosa tendono ad avere una TARI più alta. La gestione dei rifiuti in grandi centri urbani comporta infatti sfide logistiche maggiori, sia in termini di quantità da trattare sia di complessità delle operazioni.
Divari strutturali: il Nord contro il Sud
La distribuzione degli impianti di trattamento rifiuti evidenzia un netto squilibrio:
- Nord Italia: conta 348 impianti di gestione dei rifiuti urbani e ospita la maggior parte degli inceneritori del Paese. Oltre il 70% dei rifiuti viene trattato in loco, riducendo i costi e garantendo maggiore efficienza.
- Centro Italia: con 117 impianti, si colloca in una posizione intermedia, ma le infrastrutture disponibili non sempre riescono a soddisfare pienamente le esigenze locali.
- Sud Italia: con soli 189 impianti, il Meridione sconta una storica carenza infrastrutturale. Qui, meno del 20% dei rifiuti viene incenerito, mentre lo smaltimento in discarica rimane la pratica prevalente, nonostante i suoi limiti ambientali ed economici.
Questa situazione non solo amplifica i costi per abitante, ma ostacola anche l’adozione di pratiche più sostenibili. Il ricorso alle discariche, infatti, oltre a essere meno efficiente, comporta un rischio maggiore di danni ambientali e sanzioni europee.
La gestione della TARI costa troppo al Sud: il dossier dell’UPB
Tecnologia e innovazione al servizio della gestione della TARI
La complessità della gestione TARI, tra costi variabili, componenti fisse e disparità territoriali, richiede strumenti innovativi che possano supportare i soggetti coinvolti nel processo, garantendo trasparenza, efficienza e rispetto delle normative. In questo contesto, la tecnologia gioca un ruolo chiave, offrendo soluzioni avanzate per semplificare l’amministrazione dei Piani Economici Finanziari (PEF) e favorire una comunicazione chiara e coordinata tra gestori ed Enti Territoriali Competenti (ETC).
La Società Golem Net, software house esperta e specializzata in soluzioni dedicate alle Pa, ha predisposto pertanto una piattaforma applicativa dedicata alla gestione di tutte le fasi procedurali relative ai Piani economici finanziari della TARI.
Questo strumento, GPEF, disponibile attraverso il portale GestionePef.it, consente la collaborazione coordinata e l’amministrazione dei flussi documentali e permette l’interscambio delle informazioni o dei dati tra gestori ed ETC e consente una gestione logica, ordinata e rispettosa dei principi cronologici nella produzione, amministrazione e validazione del PEF Tari.
I soggetti coinvolti nel processo, attraverso il cruscotto digitale collaborativo, gestiscono così in maniera trasversale tutte le fasi procedurali: ogni volta che uno dei gestori invia una comunicazione la stessa verrà trasmessa all’ETC tramite un alert sulla piattaforma ed una mail di notifica della corrispondenza.
Il sistema fornisce una piattaforma in modalità Saas (Software as a Service) dove il Comune o il gestore potrà caricare tutte le informazioni richieste dall’ETC, in vari formati e archiviare tali informazioni, per le opportune revisioni, fino all’invio definitivo.
Infine la piattaforma è dotata di un Help Desk Online che consente a ETC e ai Gestori di ricevere assistenza su problematiche di natura informatica o consulenza sull’iter amministrativo in corso.
È possibile reperire informazioni dettagliate nella brochure completa del servizio.
Per altre informazioni sui servizi offerti dalla Golem Net e prendere visione della demo potete consultare il sito: https://www.gestionepef.it/richiedi-informazioni/
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it - Δ