Una  recente sentenza della Corte di Cassazione ha emanato alcuni chiarimenti sulla gestione dell’imposta di soggiorno e la responsabilità delle strutture ricettive.


Si tratta di una pronuncia che  rafforza la posizione dei Comuni nella riscossione dell’imposta di soggiorno, attribuendo ai gestori delle strutture ricettive una responsabilità diretta e specifica per il versamento dell’imposta.

La sentenza 6187/2024 infatti rappresenta un passo avanti importante per chiarire le responsabilità fiscali nel settore turistico, assicurando che i Comuni possano contare su una riscossione efficiente dell’imposta di soggiorno, e i gestori delle strutture ricettive comprendano appieno i loro doveri in materia tributaria.

Scopriamone dunque di più.

Gestione imposta di soggiorno e responsabilità delle strutture ricettive

A seguito della riforma introdotta dall’articolo 180 del Decreto Legge del 19 maggio 2020, n. 34, i gestori delle strutture ricettive sono stati dichiarati responsabili dell’imposta di soggiorno, con diritto di rivalsa sui turisti.

Prima della riforma, i gestori erano considerati semplici incaricati di pubblico servizio. Tuttavia, con la nuova normativa, essi sono diventati responsabili d’imposta ai sensi dell’articolo 64 del DPR n. 600 del 1973. Questo cambiamento implica che i gestori debbano versare l’imposta al Comune anche se il turista non ha pagato l’importo dovuto. Di conseguenza, il Comune può rivolgersi direttamente ai gestori in caso di omesso versamento, richiedendo il pagamento dell’imposta e applicando una sanzione del 30%, come previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471.

La sentenza ha affrontato anche le contestazioni sollevate dalla ricorrente, che ha contestato la legittimità della responsabilità attribuita ai gestori. In particolare, è stata sollevata la questione della violazione del principio di legalità, sostenendo che la responsabilità del pagamento dell’imposta di soggiorno dovrebbe ricadere sui turisti, non sui gestori. Inoltre, la ricorrente ha evidenziato una presunta disarmonia tra la legge provinciale 9/2012 della Provincia di Bolzano, che identifica i gestori come sostituti d’imposta, e il sistema tributario nazionale.

La Corte ha respinto le prime due censure, ribadendo che, secondo la normativa nazionale (art. 4, d.lgs. 14 marzo 2011, n. 23), i turisti sono i soggetti passivi dell’imposta di soggiorno, ma i regolamenti comunali possono designare i gestori come responsabili del pagamento. Dal 19 maggio 2020, i gestori sono normativamente riconosciuti come responsabili della riscossione e del versamento dell’imposta di soggiorno, con diritto di rivalsa sui turisti. Questo implica obblighi dichiarativi e di versamento per i gestori, accompagnati da responsabilità amministrative e contabili, e sanzioni in caso di mancato versamento.

La Corte ha tuttavia accolto la terza doglianza della ricorrente, riguardante la sproporzione tra l’imposta dovuta e la sanzione applicata. È stato sottolineato che i giudici devono valutare la proporzionalità delle sanzioni in relazione alla gravità del fatto concreto. In presenza di una evidente sproporzione tra l’entità del tributo e la sanzione, quest’ultima può essere ridotta fino alla metà del minimo previsto dalla legge.

Strumenti che supportano i Comuni nella gestione, contabilizzazione e accertamento della tassa

Ricordiamo che esistono strumenti per aiutare i Comuni come TravelTax, realizzato dalla Società Golem Net, software house  specializzata in soluzioni dedicate alle PA.

Si tratta di una piattaforma software che risponde alle esigenze delle Amministrazioni comunali per la gestione, contabilizzazione e accertamento della Tassa di soggiorno.

Si tratta di uno strumento intuitivo e completo che agevola l’interazione tra struttura ricettiva e Comune, semplificando gli adempimenti legati alla Tassa di Soggiorno, permettendo all’Ente di avere un controllo completo sui flussi turistici e un monitoraggio puntuale sui versamenti ricevuti.

Un unico strumento, intuitivo e completo per tutti gli attori di questo processo:

  • la Direzione Turismo dell’Ente;
  • il SUAP;
  • il Nucleo di Controllo dei Vigili Urbani;
  • l’ufficio Ragioneria dell’ente locale;
  • la struttura ricettiva.

Ogni soggetto si registrerà alla piattaforma e potrà comunicare/ricevere info da ogni ufficio preposto.

In precedenza una pratica avviata con il SUAP doveva poi essere trasmessa agli uffici turistici, ai vigili urbani ed anche alla ragioneria per i dovuti controlli on-site e la riscossione dell’imposta.

I tempi e la “sicurezza” nella trasmissione erano poco rassicuranti.

Anche la struttura ricettiva, in caso di informazioni, di trasmissione di dati o di richieste, doveva inviare numerose mail a diversi uffici.

Ad ogni passaggio corrispondeva un diverso modulo, una diversa richiesta, una diversa tempistica: alimentando a dismisura il carico amministrativo per gli uffici e il tempo da impiegare per portare a termine la consegna per l’albergatore.

Adesso tutto questo labirinto è stato eliminato. latassadisoggiorno.it è un unico portale web che consente di armonizzare tutte le informazioni sia dal lato dell’Ente sia dal lato della struttura ricettiva.

Meno evasione fiscale

Sono anche facilitati i controlli anti-evasione: adesso evadere il fisco sarà infatti molto più complicato.

I dati delle strutture, infatti, vengono assimilati dalla piattaforma TravelTax ed inseriti all’interno del sistema, per mettere in evidenza le posizioni che non dovessero risultare coerenti con la normativa vigente.

Così si attua una comunicazione circolare tra l’Ufficio Turismo, il nucleo dei Vigili Urbani e gli uffici del SUAP.

Una dimostrazione evidente come regolarizzare la propria posizione a livello fiscale è possibile, senza troppe difficoltà.

Sistema utilizzabile anche con altre piattaforme in convenzione con il Comune

Un altro punto a favore di questa piattaforma è l’estrema versatilità del suo sistema.

In aggiunta l’applicativo, attraverso la gestione differenziata dei pernottamenti venduti, consente la riconciliazione puntuale tra i versamenti provenienti dalle piattaforme on line convenzionate con il Comune (come ad esempio AirBnb) e i soggiorni registrati all’interno delle procedure gestite da TravelTax.

Solitamente infatti, queste piattaforme riscuotono automaticamente alcune tasse di soggiorno: grazie alla riconciliazione puntuale si verificherà in maniera assolutamente corretta l’allineamento tra la situazione contabile ipotetica e quella reale per l’Ente.

Un sistema di alert utile ed efficace

Infine questo software permette all’Ente di predisporre comunicazioni da inviare singolarmente o massivamente alle strutture ricettive.

Le comunicazioni sono di tre tipi:

  • Newsletter
  • Alert via Mail
  • Alert via SMS.

Si potrà così agevolmente informare in tempo reale i soggetti interessati su eventi, scadenze (comprese mancate dichiarazioni o pagamenti in pendenza) e persino aggiornarli sulle ultime novità normative.

Per tutte le restanti informazioni su TravelTax e per ricevere una Brochure potete consultare questa pagina.

Il testo della Sentenza della Corte di Cassazione

Qui il documento completo.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it - Δ