Dopo la crisi di Governo e in attesa della formazione del nuovo esecutivo, quale sarà il futuro del Superbonus 110%? Vediamolo insieme.
Futuro Superbonus 110%: gli italiani continuano a richiedere fondi per la riqualificazione energetica degli immobili, perciò continua ad essere in salita la quota d’investimenti ammessi per la detrazione del Superbonus 110%.
L’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, responsabile dell’andamento della misura, ha registrato un totale di richieste pari a 39,7 miliardi di euro (dati del 31 luglio).
La grande richiesta porta ad un’erogazione dei crediti, da parte dello Stato, di 43,72 miliardi di euro.
Quindi quale sarà il futuro del Superbonus 110%? Vediamolo insieme.
Futuro Superbonus 110%: alcuni dati di riferimento
Il Superbonus 110% è una misura emanata dal Governo Conte il 19 maggio 2020. L’obiettivo della misura era quello di rilanciare il settore dell’edilizia, dopo la crisi dovuta alla pandemia di Covid-19, prevedendo un rimborso del 110% ai cittadini che avrebbero compiuto lavori per la riqualificazione energetica degli immobili.
Stando ai dati di Enea, dall’entrata in vigore della misura fino al 31 luglio, sono stati oltre 33’000 i condomini che hanno richiesto il Superbonus 110%.
Le richieste continuano ad arrivare, ma rimangono nel cassetto fiscale, generando diversi accumuli per gli operatori del settore.
Futuro Superbonus 110%: cos’è cambiato col decreto Aiuti
Col Decreto Aiuti è stata semplificata la procedura per le cessioni del credito, momentaneamente in stallo, perché le banche avevano smesso di acquistare crediti.
La crisi di governo non ha aiutato, sarà quindi compito del nuovo esecutivo stabilire un possibile rifinanziamento della misura.
Per la ripartenza, ci si affiderà ad una circolare dell’Agenzia delle Entrate, attesa nelle prossime settimane. Nella circolare in arrivo, ci sarà inoltre un focus su quale tipo di controlli bisognerà effettuare e soprattutto sul compito che avranno le banche.
In questo modo, si potrà ripartire con le richieste.
Uno dei dubbi principali è la sproporzione tra l’ammontare dei crediti e il valore dell’immobile. Il Superbonus, infatti, nasce soprattutto per ridare valore ad unità di scarso valore e la sproporzione tra le due parti viene vista come un campanello d’allarme per l’Agenzia delle Entrate.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it