frode fiscaleFrodi nell’UE: Italia in controtendenza? Dal rapporto del Comitato Colaf emerge che, mentre negli altri Stati membri si registra un aumento di irregolarità e illeciti, nel nostro Paese gli stessi fenomeni risultano in calo.

 

È stata presentata al Parlamento la relazione 2015 del Comitato nazionale per la repressione delle frodi nei confronti dell’Unione europea (Colaf), istituito presso il dipartimento Politiche europee, che illustra le misure adottate, i risultati conseguiti e la strategia nazionale a tutela degli interessi economico-finanziari della Comunità.

Frodi nell’UE: Italia in controtendenza? I dati emersi dalla relazione

 

Nel 2015 si evidenzia un costante aumento del numero delle irregolarità e frodi segnalate dagli Stati membri (22.289 casi), con un impatto finanziario sostanzialmente immutato rispetto all’anno precedente, anche se in leggera crescita (3.209 milioni di euro rispetto ai 3.184 milioni di euro del 2014).

 

In Italia, invece, si osserva un calo delle frodi. Nel settore dei fondi strutturali, per esempio, sono emersi, nel 2014, 280 casi rispetto ai 383 del 2013, con un decremento del 27%, trend che è proseguito nel 2015, anno nel quale sono stati rilevati 224 casi, il 20% in meno rispetto all’anno precedente. Sotto l’aspetto finanziario, le 224 segnalazioni permettono di rilevare che l’importo coinvolto negli illeciti ammonta complessivamente a 254.046.006 euro.

 

Per quanto riguarda lo scorso anno, in ambito Ue, le informazioni estrapolate evidenziano, in sostanza, come la “Politica di coesione” rappresenti il settore più sensibile al fenomeno delle irregolarità/frodi, sia per la quantità di segnalazioni (oltre la metà) che nell’impatto finanziario (pari a quasi ai 3/4 del totale).

 

In Italia, per “numero di irregolarità”, si registra una maggior criticità nel settore della “Politica agricola comune” (quasi il 60%) mentre, a livello di impatto finanziario, l’incidenza predominante (pari all’80%) si osserva nel settore dei fondi strutturali.

 

Gli obiettivi della relazione

 

Con il documento redatto, il Colaf valorizza gli sforzi compiuti da tutti i competenti organismi nazionali per la tutela degli interessi finanziari dell’Ue e definisce alcune specifiche e importanti linee d’azione. Tra queste, per esempio, l’avvio di una benchmarking delle banche dati gestionali di fondi Ue, in possesso di tutte le Amministrazioni nazionali e regionali, finalizzata alla realizzazione di una piattaforma integrata di tutte le informazioni disponibili, pertinenti o, comunque, connesse ai finanziamenti europei, la cui elaborazione possa consentire di sviluppare gli indici di rischio antifrode. Il Colaf si occupa anche dell’attuazione della banca dati Ims (Irregularities management system), un’applicazione online dedicata che, a partire dal mese di settembre 2010, consente agli Stati membri di redigere e presentare rapporti di irregolarità (comunicazioni) della Commissione europea all’Olaf, in aderenza agli obblighi previsti dai regolamenti di settore.

 

Le funzioni del Comitato

 

Il Colaf ha funzioni consultive e di indirizzo per il coordinamento delle attività di contrasto delle frodi e delle irregolarità attinenti, in particolare, al settore fiscale e a quello della politica agricola comune e dei fondi strutturali. Inoltre, tratta le questioni connesse al flusso delle comunicazioni in materia di indebite percezioni di finanziamenti europei e ai recuperi degli importi indebitamente pagati, come da regolamenti Ce 1828/06 dell’8 dicembre 2006 e 1848/06 del 14 dicembre 2006.

 

Il Comitato ha lo specifico compito di monitorare il flusso di tutte le comunicazioni di irregolarità/frodi che l’Italia invia all’Olaf (per quanto concerne – in particolare – le somme indebitamente erogate e quelle recuperate), predisporre il questionario annuale ex articolo 325 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), e ogni altro documento relativo alla tematica “antifrode”, la cui compilazione sia richiesta dalle istituzioni europee.

 

Il Colaf partecipa, inoltre, ai competenti tavoli di lavoro europei sul tema della lotta antifrode, ovvero al Comitato europeo lotta antifrode (Cocolaf) della Commissione e al Gruppo anti frode (Gaf) del Consiglio dell’Unione.