L’articolo 15 del Tuir, alla lettera e) del comma 1, riconosce il diritto a detrarre dall’Irpef il 19% delle spese di istruzione. Vi rientrano quelle per la frequenza di corsi di istruzione secondaria e universitaria e di corsi universitari di specializzazione presso università statali riconosciuti in base all’ordinamento universitario (circolare ministeriale 7/1993), corsi di perfezionamento (circolare ministeriale 122/1999), master che per durata e struttura dell’insegnamento siano assimilabili a corsi universitari o di specializzazione, sempre che siano gestiti da istituti universitari, pubblici o privati (circolare ministeriale 101/2000), nonché per dottorati di ricerca (risoluzione 11/2010). Se il corso frequentato non è riconducibile ad alcuna delle ipotesi menzionate, la relativa spesa non è detraibile.
Oggi, con la precarietà del lavoro dovuto ad economie non longeve che durano al massimo cinque anni, succede spesso che il personale di aziende sia messo in mobilità e sorge la necessità di riqualificare professionalmente i lavoratori, al fine di reimpiegarli o di elevare la loro conoscenza professionale. La formazione continua quindi ha lo scopo di riqualificare, “ri-professionalizzare” le persone con corsi di formazione “dedicati”. I corsi di formazione dedicati sono preparati apposta con moduli didattici specifici, proprio per evitare di perdere del tempo a raccontare nozioni generiche, ma al contrario affrontando solo le materie ed i contenuti tecnici di interesse.
Nel linguaggio della microeconomia o economia aziendale la formazione aziendale è quella attività strutturata di un’azienda che si propone di insegnare al proprio personale competenze specifiche ad essa o a dei suoi settori correlati.
Intendere le risorse umane (il personale dipendente) di un’azienda come proprio capitale (in quanto ricchezza aziendale di professionalità) porta a investire logicamente in esso per un miglior rendimento sia professionale sia umano dello stesso.
FONTE: Fisco Oggi – Rivista Telematica dell’Agenzia delle Entrate
AUTORE: Gianfranco Mingione