“Ridurre, per quanto possibile, i tempi di emanazione del Dpcm che determina formalmente l’ammontare e il riparto del Fondo di solidarietà comunale 2015”. E’ questa la richiesta contenuta nella lettera che il presidente dell’Associazione dei Comuni italiani, Piero Fassino, ha inviato ai Ministri Padoan e Alfano e al sottosegretario De Vincenti.
Dopo aver sottolineato che “considerati i tempi di adozione del decreto legge Enti locali, non è stato dato corso, comprensibilmente, alla norma concordata per l’erogazione di un acconto sul Fondo di solidarietaà comunale 2015, inizialmente prevista nel corso del primo semestre” Fassino segnala che tale acconto è necessario per “assicurare un più ordinato flusso di liquidità ai Comuni, le cui principali risorse sono scandite dai pagamenti dei tributi immobiliari (giugno e dicembre di ciascun anno). Il decreto reca invece, opportunamente, una soluzione a regime del problema, in base alla quale – evidenzia – dal 2016, si prevede l’erogazione di un acconto iniziale entro il 31 marzo”.
“La regolazione delle erogazioni del Fondo sulla base del Dpcm che ne determina formalmente l’ammontare e il riparto permetterà altresì – aggiunge – di assicurare scadenze di pagamento coerenti con le esigenze di liquidità degli enti anche per la seconda parte di ciascun anno, nell’intervallo temporale che va da giugno a dicembre, senza dover ricorrere a strumenti legislativi”.
‘’A tal fine, già per il corrente anno, è indispensabile poter disporre del Dpcm relativo al Fondo 2015, evitando i ritardi che ne hanno caratterizzato l’emanazione negli scorsi anni. Attualmente – conclude il Presidente dell’Anci – lo schema di Dpcm, elaborato su proposta del ministero dell’Interno, risulta alla firma del ministro dell’Economia, dovendo poi essere sottoposto al presidente del Consiglio e verificato dalle tre sezioni della Corte dei Conti competenti per i tre organismi centrali coinvolti”