Si è discusso in Senato dell’alleggerimento dei vincoli previsti dalla 1243/2012, che in mancanza di modifiche scatterebbero dal 1° gennaio del prossimo anno. Il compromesso raggiunto prevede che il fondo pluriennale vincolato entra nel saldo valido ai fini del pareggio di bilancio, ma fino al 2019 solo “compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica”. Inclusione piena, quindi, a partire dal 2020.
Il disegno di legge andrebbe a coprire l’ultima manovra che ha cancellato il patto di stabilità interno sostituendolo con un meccanismo di pareggio di bilancio ispirato alla filosofia della legge 243.
In relazione, poi, alla questione del Fondo pluriennale vincolato, quindi la copertura degli investimenti già finanziati che richiedono più anni per essere portati a compimento, su questo.
Il Fondo, ad oggi, vale ai fini del pareggio solo per il 2016, causando dunque qualche problema alle amministrazioni che avevano programmato degli interventi a lungo termine.
L’emendamento approvato dalla Commissione Bilancio del Senato ingloba il Fondo nel saldo anche per gli anni 2017 e seguenti. I rappresentanti di regioni e comuni, da parte loro, hanno fatto presente la necessità di incorporare il Fondo pluriennale vincolato per garantire un’efficace programmazione. Ne è conseguita la decisione di un Fondo pluriennale che sarà vincolante fino al 2019 entro limiti che saranno definiti in base all’andamento dei conti pubblici.