In un breve approfondimento video il Dottor Simone Chiarelli analizza, con l’aiuto del Dottor Augusto Pais Becher, il Fondo crediti di dubbia esigibilità.
Nella predisposizione del bilancio previsionale, ogni Comune è obbligato a costituire una posta contabile chiamata “fondo crediti di dubbia esigibilità“, sulla quale non è possibile impegnare e pagare.
Il calcolo del fondo crediti di dubbia esigibilità nasce da un’esigenza di trasparenza e da quella di far emergere nel bilancio tutte le poste e le transazioni contabili.
Il fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE), in contabilità finanziaria deve dunque intendersi un fondo rischi diretto ad evitare l’utilizzo di entrate di dubbia e difficile esazione.
In tale principio si precisa che l’ammontare di questi crediti è determinato in relazione alla dimensione degli stanziamenti relativi ai crediti che si prevede si formeranno nell’esercizio, della loro natura e dell’andamento del fenomeno nei precedenti cinque esercizi.
L‘ente locale è in conclusione libero di individuare quali siano le entrate di dubbia esigibilità, in relazione alle quali quantificare il fondo. Tuttavia dovrà distinguerle da quelle certe, motivando la relativa scelta.
Fondo crediti di dubbia esigibilità: approfondimento
Per fornire una rapida panoramica sull’argomento, Simone Chiarelli, dirigente di Pubblica Amministrazione Locale ed esperto in questioni giuridiche di diritto amministrativo nei settori degli appalti, SUAP, e disciplina generale degli Enti locali, ha messo a disposizione un nuovo video con l’ausilio della Dott. Augusto Pais Becher.
Potete guardare il video commento nel player video qui di seguito.
Fonte: articolo della redazione, video di Simone Chiarelli e Augusto Pais Becher