Enti locali, arriva una nuova tranche di fondi destinati a sostenere piccole realtà che, tuttavia, sono fondamentali per il territorio italiano: le unioni di comuni e le comunità montane.
Il Ministero dell’Interno sta contribuendo in modo significativo al sostegno delle unioni di comuni e delle comunità montane, assicurando un totale di 5.003.082 euro di finanziamenti per l’anno 2023. Questi finanziamenti sono stati assegnati con l’obiettivo di promuovere e consolidare le forme associative tra i comuni, specialmente quelli situati in regioni che non rientrano tra i beneficiari delle risorse statali per sostenere l’associazionismo comunale.
Che cosa sono le unioni di comuni?
L’unione di comuni è un ente italiano disciplinato dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, che attua la legge 3 agosto 1999, n. 265, in particolare dall’articolo 32. L’ente è costituito da due o più comuni per l’esercizio congiunto di funzioni o servizi di competenza comunale. L’unione è dotata di autonomia statutaria nell’ambito dei principi fissati dalla Costituzione e dalle norme comunitarie, statali e regionali.
Il D.Lgs. 267/2000 la definisce come un ente locale, ma la sentenza della Corte costituzionale n. 50 del 2015 precisa che si tratta di una forma istituzionale di associazione tra comuni.
Alle unioni di comuni si applicano, per quanto compatibili, i princìpi previsti per l’ordinamento dei comuni, con specifico riguardo alle norme in materia di composizione e numero degli organi dei comuni, il quale non può eccedere i limiti previsti per i comuni di dimensioni pari alla popolazione complessiva dell’ente.
Che cosa sono le comunità montane?
Una comunità montana è invece un ente territoriale locale italiano istituito con legge 3 dicembre 1971, n. 1102 e ora disciplinato dall’art. 27 del d. lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (testo unico sugli enti locali).
Si tratta di un ente pubblico ad appartenenza obbligatoria, costituito con provvedimento del presidente della giunta regionale tra comuni montani e pedemontani, anche appartenenti a province diverse, con lo scopo di valorizzare le zone montane, per l’esercizio di funzioni proprie, conferite, nonché l’esercizio associato di funzioni comunali.
Nuovi fondi a sostegno di unioni di comuni e comunità montane
In particolare, sono stati concessi contributi per un importo di 2.381.689 euro a favore di 27 unoni di comuni nelle regioni rimaste “scoperte” per l’anno in corso.
Questo sostegno finanziario mira a rafforzare la cooperazione tra i comuni e a migliorare i servizi offerti ai cittadini, promuovendo al contempo l’ottimizzazione della spesa pubblica e l’efficienza amministrativa.
Inoltre, sono stati stanziati ulteriori finanziamenti per un totale di 2.621.393 euro per il 2023, per enti e comunità montane impegnate nell’esercizio associato di funzioni e servizi di competenza esclusiva dello Stato. Queste risorse consentono di supportare l’offerta di servizi cruciali a livello locale, assicurando una gestione più efficiente e semplificata di tali servizi, specialmente nelle aree montane.
Il commento del sottosegretario Wanda Ferro
Il sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, ha sottolineato l’importanza di tali iniziative, affermando che il Ministero dell’Interno segue con attenzione e sostiene le forme associative degli enti locali.
Queste forme associative rappresentano un mezzo efficace per migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini, ridurre le spese e semplificare le procedure amministrative.
Inoltre, tali iniziative contribuiscono a superare le sfide legate alla frammentazione dei piccoli comuni, promuovendo un uso più efficiente delle risorse pubbliche e una maggiore coesione tra le comunità locali.
Le tabelle con la ripartizione dei fondi