Prolungati i tempi entro i quali trasmettere la documentazione richiesta a luglio a seguito del 36-ter. È la risposta dell’Agenzia alle criticità segnalate dagli intermediari.
Un altro passo in avanti in direzione di un’Amministrazione finanziare pronta ad ascoltare le richieste degli intermediari e dei contribuenti in modo da facilitare lo svolgimento degli adempimenti tributari loro richiesti. L’ultimo tassello è il comunicato stampa con la quale l’Agenzia delle Entrate assicura che, invece degli ordinari 30 giorni, c’è tempo fino a tutto il mese di settembre per rispondere alle richieste di documenti relative all’attività di controllo formale dei modelli Unico 2013 (articolo 36-terdel Dpr 600/1973), riguardanti l’anno d’imposta 2012, inviate dagli uffici nel mese di luglio.
Al riparo dall’ingorgo
Il prolungamento è stato richiesto dagli intermediari che hanno manifestato il disagio per la concomitanza di più comunicazioni a cui rispondere. Il riferimento è ai tre recenti provvedimenti emanati dall’Agenzia delle Entrate, in attuazione a quanto disposto dalla legge di stabilità 2015 (legge 190/2014, articolo 1, commi 634 e seguenti) per consentire ai contribuenti di spiegare anomalie rilevate dal Fisco o per ravvedersi usufruendo di sanzioni ridotte, prima dell’atto formale di liquidazione.
In pratica vengono “anticipati” e “condivisi” i rilievi riscontrati in modo che il contribuente possa, ad esempio, fornire elementi non conosciuti dall’ufficio o riparare all’errore con il minimo danno possibile. Un meccanismo che favorisce l’assolvimento spontaneo degli obblighi tributari contrastando l’evasione fiscale.
I primi tre provvedimenti emanati in tal senso sono del 25 maggio, 18 giugno e 13 luglio 2015 e concernono, rispettivamente, le anomalie e incongruenze riscontrate:
- nelle dichiarazioni relative al 2011, riguardanti la rateizzazione di plusvalenze e/o sopravvenienze attive per i titolari dei reddito d’impresa
- i dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi settore per il triennio 2011/2013
- tra i dati dichiarati e quelli in possesso dell’Amministrazione finanziaria ai fini dello “spesometro” e dal modello 770 semplificato, in relazione al periodo d’imposta 2011. Nel primo caso, in particolare si tratta difformità rispetto ai ricavi, nel secondo rispetto a compensi indicati in dichiarazione.
L’interazione viaggia su più percorsi
Diversi i canali di scambio per relazionarsi con gli uffici finanziari. I contribuenti possono scegliere il dialogo diretto attraverso il telefono, per posta elettronica o secondo le modalità specifiche indicate nelle comunicazioni di anomalia o, ancora, rivolgendosi agli intermediari incaricati della trasmissione delle dichiarazioni. Sempre a disposizione, comunque, anche i call center per fornire le precisazioni utili a sanare le incongruenze contestate.
Opinioni positive per il rapporto collaborativo con l’Agenzia
Confortanti le risposte alle comunicazioni di anomalie. In molti, infatti, hanno apprezzato le nuove modalità di confronto con l’Amministrazione finanziaria, pensate a misura di contribuente e materia per rendere la gestione dell’interscambio semplice e veloce. Due esempi per tutti. Il primo si riferisce a un contribuente che “allertato” dalle Entrate sull’errore commesso nel modello Unico 2012 ha presentato la dichiarazione integrativa e ha provveduto a versare le relative imposte, gli interessi e le sanzioni ridotte in base al “nuovo” ravvedimento. La sua mail di risposta termina così: “Spero davvero che il rapporto di collaborazione tra Fisco e contribuenti possa sempre più migliorare, come auspicato nella Vostra comunicazione e come, devo ammettere, la segnalazione ricevuta dimostra. Resto a disposizione e saluto cordialmente.”
Nel secondo caso, il rilievo evidenziato dal controllo era sbagliato, eppure, il contribuente così si è espresso “Pertanto si ritiene che i compensi percepiti sono stati correttamente dichiarati e che nessuna correzione deve essere effettuata. Nell’esprimere il proprio apprezzamento per il tenore della comunicazione inviata dall’Agenzia che si ispira alla collaborazione ed alla fiducia verso il contribuente, porge distinti saluti”. Quindi, la strada è ancora lunga, ma le premesse sono buone, a confermarlo, statisticamente, le Pec che arrivano agli uffici centrali dell’Agenzia delle Entrate.