soldi soldiE’ stato pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 272 del 21 novembre 2016 – Suppl. Ordinario n. 51, il D.P.C.M. 14 luglio 2016 recante l’adozione dei nuovi coefficienti di riparto complessivo dei fabbisogni standard dei Comuni per il 2016, relativi alle funzioni fondamentali.

 

I nuovi coefficienti di riparto complessivo dei fabbisogni standard dei Comuni per il 2016 sono consultabili nella tabella allegata al D.P.C.M. 14 luglio 2016.

 

Sono adottati dunque i nuovi coefficienti di riparto complessivo dei fabbisogni standard dei Comuni per il 2016 relativi alle funzioni fondamentali di cui all’art. 3, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 216 del 2010.

 

I comuni delle regioni a statuto ordinario danno adeguata pubblicita’ al presente decreto sul proprio sito istituzionale, nonche’ attraverso le ulteriori forme di comunicazione del proprio bilancio.
Il fabbisogno standard è il criterio a cui ancorare il finanziamento integrale dei livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali degli enti locali (art. 11, comma 1, lettera b) della legge delega). Viene inteso come un obiettivo indicatore di bisogno finanziario – da valorizzarsi tenendo conto delle numerose variabili socio-economiche che caratterizzano le singole Regioni – strumentale a rendere esigibili i livelli essenziali delle prestazioni ad un livello qualitativo e quantitativo altrettanto standard, e non minimo, cioè garante di un livello di erogazione apprezzabile ed efficiente.

 

Per la definizione di fabbisogno standard si possono utilizzare diversi concetti che vanno dal principio di spesa efficiente a quello di esborso necessario o ottimale, passando per quello di livello minimo o essenziale della prestazione. Secondo i principi della legge n. 42/2009 il fabbisogno standard costituisce l’indicatore rispetto al quale comparare e valutare l’azione pubblica. I fabbisogni standard, quindi, rappresentano i nuovi parametri cui agganciare il finanziamento delle spese fondamentali degli enti locali, per assicurare un graduale e definitivo superamento del criterio della spesa storica.