fabbisogni standardL’Anci ha espresso parere favorevole allo schema di DPCM recante l’aggiornamento a metodologia invariata dei fabbisogni standard delle Province e delle Citta metropolitane delle Regioni a statuto ordinario per il 2018.


La revisione dei valori di fabbisogni standard e della nota metodologica per le province e le città metropolitane approvata dalla Commissione tecnica per i fabbisogni standard (CTFS) il 20 settembre 2017, riguarda l’aggiornamento dei dati e la correzione di imprecisioni.

 

In particolare, la revisione è avvenuta con il riferimento ai modelli per la determinazione dei fabbisogni standard invariati rispetto alle regole contenute nella nota metodologica “Determinazione dei fabbisogni standard per le province e le città metropolitane”, approvata dalla CTFS in data 3 maggio 2016 e in via definitiva con il DPCM 21 luglio 2017.

 

Tutte le variabili determinanti per i fabbisogni standard sono state aggiornate all’annualità 2015 o all’ultima disponibile, ad eccezione delle normalizzazioni che riguardano la metodologia di calcolo dei coefficienti, rimasta invece invariata. Le variazioni più significative hanno riguardato le variabili relative alle funzioni Istruzione (alunni disabili e superficie degli edifici scolastici), e  Ambiente e Territorio (popolazione a rischio frane (Fonte ISPRA).

 

Va tuttavia sottolineato che l’evoluzione delle manovre finanziarie sull’ex comparto Province ha reso finora impossibile l’utilizzo dei fabbisogni standard ai fini di una razionalizzazione delle assegnazioni di risorse, il cui ammontare è stato negli scorsi anni ridotto oltre ogni ragionevolezza, con effetti di parziale compensazione intervenuti solo dal 2016.

 

Inoltre, l’ANCI rileva che nonostante i ripetuti richiami nell’ambito della Commissione tecnica per i fabbisogni standard e della stessa Conferenza Stato-Città e autonomie locali non c’è stata alcuna evoluzione dell’impianto dei fabbisogni standard con riferimento alle diversificazioni delle funzioni fondamentali che riguarda il nuovo comparto delle Città metropolitane.

 

Le funzioni fondamentali considerate sono infatti le stesse per le Province e per le Città metropolitane, con qualche correzione parametrica a valle del calcolo, mentre il comma 44 dell’art. 1 della L. 56 del 2014 assegna alle città metropolitane ulteriori funzioni fondamentali, quali: il piano strategico triennale del territorio metropolitano, la pianificazione territoriale generale, la strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, la pianificazione della mobilità e viabilità nel territorio metropolitano, la promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, le promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione.