Evasometro 2019, come funziona? L’Agenzia delle Entrate ha lanciato il nuovo strumento, con i primi controlli che sono stati avviati. Ecco tutto ciò che occorre sapere sull’argomento.
Evasometro 2019, come funziona? L’evasometro” si aggiunge ad altri strumenti come il redditometro, sospeso lo scorso anno dal Decreto dignità ma ancora in vigore per gli anni arretrati fino al 2015, proprio per individuare i furbetti.
Adesso è stato dato il via anche per le persone fisiche all’applicazione sperimentale dello strumento anti-evasione che monitorerà saldi e movimenti bancari.
Infatti, dopo il via libera ottenuto del Garante della Privacy, ora si sta mettendo a punto l’algoritmo in grado di individuare e segnalare gli scostamenti rilevanti tra saldo d’ inizio anno e quello finale.
Evasometro 2019, come funziona?
L’Agenzia delle Entrate ha a disposizione un database messo a disposizione da Sogei, società informatica del Ministero dell’economia. Attraverso cui effettuare gli incroci e la selezione dei contribuenti ritenuti a rischio.
L’analisi dello strumento a disposizione dell’Agenzia delle Entrate si concentra sulla differenza, se c’è, tra quanto effettivamente speso, come evidenziato nel conto corrente di ciascun cittadino, e quanto poi invece messo nero su bianco sul modello Redditi o sul 730.
Un algoritmo, tanto semplice quando efficace, si occuperà di incrocerà i movimenti bancari e i redditi comunicati verificando se i risparmi accumulati in un anno sono coerenti con i redditi dichiarati al fisco.
In caso di irregolarità o anomalie, come ad esempio.
- spese eccessive rispetto a quanto dichiarato
- depositi di dubbia provenienza
- spostamenti di contanti all’estero
- movimenti di difficile tracciatura
- versamenti sopra i 5.000 euro
partirà immediatamente un controllo approfondito della Guardia Di Finanza.
Cosa fa scattare il campanello di allarme del Fisco? I movimenti anomali e di difficile tracciatura, i bonifici per l’acquisto di auto, moto, imbarcazioni, immobili, o il trasferimento di denaro all’estero.
Il deposito in conto corrente di una somma di contante elevata, ad esempio 4.000 euro, deve essere accompagnato dalla giustifica della provenienza. Al contrario, se il movimento si considera sospetto, il contribuente deve risponderne davanti all’autorità.
Poi spetterà ai contribuenti spiegare le presunte anomalie, fornendo la documentazione necessaria. I controlli automatici saranno comunque visionati anche dall’occhio umano, garantendo la massima trasparenza e tutelando nel contempo la privacy.