Il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali (DAIT) ha annunciato una proroga importante per l’invio della certificazione dimostrativa della copertura dei costi dei servizi locali per gli enti in dissesto.
L’obbligo di certificazione riguarda gli enti locali strutturalmente deficitari, quelli in dissesto finanziario e quelli in riequilibrio finanziario elencati nelle circolari del DAIT.
La certificazione deve essere inoltrata attraverso il portale TBEL (Trasmissione Bilanci Enti Locali), evidenziando la copertura dei costi relativi ai servizi.
Scopriamo dunque qual è la nuova scadenza.
Enti locali in dissesto, proroga per l’invio della certificazione
Questa estensione della scadenza inizialmente prevista per il 31 dicembre scorso, ora fissata al 29 febbraio 2024, è stata concessa in risposta alle difficoltà riscontrate da alcuni enti locali durante la procedura di trasmissione.
Questo differimento offre così un respiro agli enti locali che affrontano sfide finanziarie, permettendo loro di completare la certificazione necessaria.
Nel contesto delle difficoltà economiche, l’attenzione rimane focalizzata sulla gestione prudente delle risorse e sull’adozione di misure mirate a garantire la sostenibilità finanziaria nel lungo termine.
Sono tenuti alla certificazione i comuni, le province, le città metropolitane e le comunità montane che si trovano in una delle seguenti condizioni:
- strutturalmente deficitari nel 2021, sulla base dell’apposita tabella allegata al rendiconto di gestione;
- soggetti, ai sensi dell’art. 242, comma 6 del TUEL, in via provvisoria ai controlli centrali;
- in dissesto finanziario;
- in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale.
I certificati dovranno essere trasmessi e sottoscritti digitalmente dal Segretario, dal Responsabile Finanziario e dall’Organo di revisione, utilizzando i modelli approvati con decreto dell’8 novembre 2021.
Enti locali strutturalmente deficitari
Gli enti locali strutturalmente deficitari, identificati attraverso parametri prestabiliti, sono soggetti a controlli centralizzati riguardanti la dotazione organica del personale e la copertura dei costi di specifici servizi. In caso di squilibrio strutturale del bilancio che potrebbe portare al dissesto finanziario, gli enti hanno la possibilità di avviare la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, conosciuta come “predissesto”.
La procedura predissesto, avviata autonomamente dall’ente, permette di evitare il ricorso alla gestione commissariale, mantenendo la gestione finanziaria sotto l’organo elettivo. Tuttavia, l’ente è soggetto a rigorosi controlli per prevenire il peggioramento della situazione finanziaria.
Il dissesto finanziario e le sue conseguenze
Il dissesto finanziario si verifica quando un ente locale non è più in grado di svolgere le proprie funzioni e di erogare servizi essenziali, o di saldare debiti liquidi ed esigibili. In tal caso, l’ente locale passa sotto la gestione di un organo straordinario di liquidazione (OSL), che si occupa della gestione del debito dell’ente.
L’OSL viene nominato con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell’Interno. La dichiarazione di dissesto comporta una netta separazione delle responsabilità tra la gestione passata e quella corrente, assegnando all’OSL la competenza sui fatti fino al 31 dicembre dell’anno precedente.
Documenti utili
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it