sospensione“Abbiamo posto all’attenzione della Conferenza le problematiche relative allo stato di attuazione delle procedure di dissesto e pre-dissesto finanziario che nell’ambito di un confronto sulla revisione del Testo Unico degli enti locali mira a mettere a punto dei correttivi che agevolino e stabilizzino il risanamento finanziario degli enti che vi fanno ricorso”. Lo ha detto il Enzo Bianco sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale Anci al termine della Conferenza Stato-Città svoltasi oggi al Viminale, alla quale hanno preso parte anche i vice presidenti Anci Umberto Di Primio e Roberto Pella.

 

Mettendo in luce la situazione estremamente delicata di dissesto e pre-dissesto che interessa molti comuni italiani, con particolare riferimento a quelli di piccole dimensioni, il presidente del Consiglio dell’Anci Bianco ha sottolineato la necessità di una maggiore autonomia delle amministrazioni locali, per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla norma.

 

“Chiediamo – ha rimarcato il sindaco di Catania – di rivedere la normativa con interventi di carattere generale che diano ai Comuni la flessibilità indispensabile per programmarsi a seconda delle esigenze organizzative interne al fine di conseguire l’obiettivo del riequilibrio dei conti. Le attuali procedure previste – ha detto Bianco – non rispondono, infatti, alle numerose criticità riscontrate, che richiedono variazioni delle regole correnti e una ricomposizione dell’assetto normativo”

 

Ribadendo l’impegno dell’Anci a collaborare alla revisione organica della normativa, anche sulla base delle norme che su questa materia sono state inserite nel testo di legge di revisione del TUEL da tempo sottoposto all’attenzione del Governo, il presidente Bianco ha, poi, illustrato i punti più urgenti per il quali l’Associazione auspica che si trovino al più presto idonei veicoli normativi.

 

In particolare per l’Anci appare opportuno rendere omogenee delle norme riguardanti i tempi di ripiano per gli enti sperimentatori e non, che abbiano attivato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell’art.243–bis del Tuel, al fine di estendere a tutti gli enti locali l’ampliamento dell’orizzonte temporale della copertura del piano di riequilibrio in coerenza con le norme riguardanti i disavanzi emersi con la revisione straordinaria dei residui. Dispositivo che attualmente è previsto per i soli enti già sperimentatori della nuova contabilità (dl 78, art. 2, co. 5).

 

In secondo luogo, anche sulla scorta delle esperienze pregresse, l’Associazione dei Comuni ritiene essenziale e urgente il rifinanziamento del Fondo previsto per gli enti locali in dissesto dall’art. 3- bis del decreto legge n.174 del 2012, anche per il triennio 2015-2017 per un importo di 30 milioni di euro annui, attraverso l’utilizzo di economie che risultano già disponibili senza dover ricorrere a nuove risorse.