Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan ha partecipato all’incontro dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali del G7, il gruppo di nazioni che raccoglie alcune delle più grandi economie del mondo. Oltre all’Italia vi prendono parte Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, e come ospiti i rappresentanti delle principali organizzazioni della cooperazione economica internazionale: FMI, Banca Mondiale, OCSE. Gli incontri sono stati ospitati quest’anno dal Giappone a Sendai, una delle località danneggiate dal grande terremoto che nel 2011 ha colpito la costa orientale del Paese del sol levante.
In agenda due temi che impegnano i leader globali da diverso tempo: come rivitalizzare una crescita ancora timida e come contrastare i fenomeni di frode ed elusione fiscale per garantire a tutti gli Stati, in particolare ai paesi in via di sviluppo, entrate corrispondenti alla ricchezza prodotta. Il clima registrato tra i principali responsabili dell’economia mondiale è stato positivo: la crisi finanziaria nata negli Stati Uniti nel 2008, che in Italia ha provocato la crisi più lunga e profonda dell’ultimo secolo, è ormai superata. Il ritmo di crescita tuttavia non è ancora soddisfacente. In particolare, il commercio globale fa registrare volumi più bassi del potenziale.
Il ministro Padoan ha sottolineato l’importanza della liberalizzazione delle attività economiche per favorire la ripresa degli scambi tra le aree commerciali del mondo e in particolare l’urgenza di procedere alla integrazione delle attività nell’ambito del mercato unico dell’Unione Europea. “L’evidenza storica ci insegna che l’integrazione ha favorito l’aumento degli scambi e di conseguenza la crescita economica – ha sostenuto il ministro a margine degli incontri – In Europa c’è ancora molto lavoro da fare in questa direzione e molto valore potenziale da mettere a frutto per il benessere dei cittadini.”
Negli incontri si è discusso anche il ruolo del fenomeno migratorio, che non si può più affrontare nella logica dell’emergenza ma è da affrontare piuttosto nella consapevolezza che grandi flussi di persone continueranno a muoversi nei prossimi anni, spinti da guerre e condizioni di vita estreme. A tutti appare evidente che una soluzione strutturale può essere conseguita soltanto creando condizioni di vita sicure nei paesi d’origine. Prima di raggiungere Sendai, il ministro Padoan ha incontrato a Tokyo numerosi esponenti della comunità finanziaria giapponese.