“Attraverso la delibera 130 del 2015, Roma Capitale, come tutti i comuni italiani, ha dato attuazione alle norme nazionali riguardanti l’armonizzazione dei sistemi contabili. Tra gli adempimenti previsti dalla riforma vi è il riaccertamento tecnico dei residui attivi e passivi degli esercizi precedenti e la conseguente rettifica del risultato di amministrazione. Questa nuova modalità di calcolo dei residui può generare un disavanzo tecnico, dovuto principalmente agli accantonamenti al Fondo per le mancate riscossioni delle entrate riferite agli esercizi precedenti e al Fondo rischi. I comuni, per la copertura di questo disavanzo, devono accantonare le risorse necessarie in un arco temporale di 30 anni. In questo modo si effettua un’operazione di riordino e pulizia dei residui di bilancio”. È quanto dichiara in una nota Silvia Scozzese, Assessore al Bilancio di Roma Capitale ed ex funzionario ANCI”.
“Questo disavanzo tecnico è, per Roma Capitale, di circa 853 mln. di euro cui corrisponde un accantonamento annuo di 28 mln. di euro. Un valore annuo che questa amministrazione può sopportare agevolmente considerando che abbiamo un bilancio di parte corrente di oltre 4,4 miliardi di euro. Una stima dell’Anci, in fase di discussione dei decreti attuativi dell’armonizzazione dei sistemi contabili, aveva quantificato il disavanzo per tutti i comuni in oltre 15 mld. di euro. Calcolando il peso di Roma sull’intero comparto comunale, che normalmente si aggira sul 10%, si tratta di un risultato che non desta preoccupazione e non rappresenta alcuna anomalia. L’armonizzazione contabile, ad ogni modo, attraverso il riaccertamento straordinario dei residui, fa luce sulla gestione del passato dove si è fatto affidamento su entrate la cui disponibilità non era certa. Roma, dunque, è pronta ad affrontare questo impegno anche grazie a un bilancio risanato che dal 2015 ha ritrovato, finalmente, la necessaria stabilità”, conclude Silvia Scozzese.