Direttiva sui servizi di pagamento, per Comuni e Tesorieri ci sono delle novità. Per questo motivo l’IFEL – Fondazione ANCI ha redatto una nota per delucidare i diretti interessati sulle principali disposizioni della direttiva.
La direttiva PSD2, recepita dal d.lgs. n. 218/2017, definisce un insieme di norme che si applicano ai prestatori di servizi di pagamento e ai loro utenti al fine di garantire maggiore efficienza, nonché maggiori possibilità di scelta e di requisiti di trasparenza nell’offerta dei servizi di pagamento.
Dal 1° gennaio 2019, anche le pubbliche amministrazioni applicano le nuove norme e, al riguardo, il MEF ha emanato la Circolare n. 22/2018 con la quale fornisce chiarimenti agli Enti che si avvalgono di un servizio di tesoreria o di cassa affidato ad una banca o a Poste italiane S.p.A..
Il processo di adeguamento delle convenzioni di tesoreria è in ritardo, mentre pervengono dai Comuni segnali di incertezza a fronte di richieste di modifica contrattuale diversificate o poco argomentate da parte dei Tesorieri.
La nota IFEL
Come è noto, i Comuni, in particolare quelli di minore dimensione, riscontrano difficoltà nell’affidamento del servizio di tesoreria, tradizionalmente gestito dalle banche.
Le difficoltà si iscrivono nel più ampio quadro di una crisi che non ha risparmiato né il sistema bancario né i bilanci pubblici e di una profonda trasformazione del sistema economico-finanziario che ha orientato l’attenzione degli investitori verso assets evidentemente più redditizi.
Il quadro sembra rimanere critico nonostante i recenti interventi legislativi, rivolti ai piccoli Comuni, per la semplificazione delle procedure di affidamento e per l’accrescimento del grado di concorrenza tra le diverse istituzioni finanziarie.
Il punto di maggior debolezza riguarda gli effetti negativi prodotti dall’ulteriore sospensione del regime di tesoreria unica mista prevista dalla Legge di Bilancio 2018 (articolo 1, comma 877) che, mantenendo fino a tutto il 2021 il vecchio regime di tesoreria unica, contribuisce a rendere meno appetibile l’ipotesi di ingresso nella gestione del servizio da parte di chi opera nel settore dei servizi comunali.
In questo contesto si pone l’ulteriore questione dell’adeguamento delle convenzioni di tesoreria a seguito dell’entrata in vigore della direttiva comunitaria PSD2, recepita dal d.lgs. n. 218/2017.
Questa nota è dedicata alle nuove previsioni comunitarie, armonizzate per le pubbliche amministrazioni dalla Circolare MEF n. 22 del 2018, e alle necessità di adeguamento dei rapporti in corso tra Comuni e soggetti affidatari del servizio di tesoreria o di cassa.