direttiva-antiriciclaggio-novitaDirettiva Antiriciclaggio: le novità illustrate in un documento del Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti.


Nel 2017, secondo il rapporto dell’Unità di Informazione Finanziaria, le segnalazioni qualificate per sospetto di finanziamento del terrorismo operate dai soggetti obbligati hanno raggiunto quasi le mille unità, facendo registrare una crescita del 58,5% circa rispetto al 2016. Le operazioni più segnalate sono di gran lunga i prelievi e i versamenti di contante (34%), seguiti da bonifici nazionali (16%) ed esteri (10%), operazioni collegate all’utilizzo di carte di credito e prepagate (19%) e rimesse money transfer (17%).

 

Dal quadro normativo all’ambito applicativo e i nuovi soggetti obbligati. Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato il documento “Le novità della V direttiva antiriciclaggio”.

 

Questo atto legislativo apporta una serie di modifiche alla Direttiva Ue 2015/849  (c.d. IV Direttiva antiriciclaggio) relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, ampliando ulteriormente il perimetro dei soggetti obbligati e introducendo nuove regole relativamente all’accessibilità ai registri dei titolari effettivi, nonché per l’individuazione dei titolari effettivi dei trust  e degli istituti giuridici affini.

 

Il documento analizza in profondità la materia e le relative misure attuative, con particolare attenzione agli aspetti di precipuo interesse per i professionisti coinvolti nell’attuazione della normativa antiriciclaggio.

 

Dopo una apertura sul quadro normativo  lo studio dei commercialisti approfondisce il rapporto annuale dell’Unità di Informazione Finanziaria che evidenzia come, negli ultimi tre anni vi sia  stato un forte impegno da parte delle autorità competenti finalizzato all’approfondimento delle nuove forme del terrorismo e dei connessi profili finanziari, in particolare delle modalità e dei canali di finanziamento dell’autoproclamato Stato islamico (ISIL) e dei fenomeni connessi, come quello dei foreign fighters.

 

Nel 2017 le segnalazioni qualificate per sospetto di finanziamento del terrorismo operate dai soggetti obbligati hanno raggiunto quasi le mille unità, facendo registrare una crescita del 58,5% circa rispetto al 2016; al confronto con il 2014, il numero di segnalazioni è aumentato di ben 10 volte e le operazioni più frequentemente segnalate sono di gran lunga i prelievi e i versamenti di contante (34%), seguiti da bonifici nazionali (16%) ed esteri (10%), operazioni collegate all’utilizzo di carte di credito e prepagate (19%) e rimesse money transfer (17%).

 

Nel capitolo successivo spazio all’ambito applicativo e i nuovi soggetti obbligati. In merito al coinvolgimento dei professionisti – e, nello specifico, dei dottori commercialisti e degli esperti contabili – si è già avuto modo di osservare che l’art. 2 della IV Direttiva faceva riferimento alle figure dei revisori dei conti, dei contabili esterni e dei consulenti tributari.

 

Al riguardo, all’indomani dell’entrata in vigore del D.Lgs. n. 231/2007 si era osservato che, rispetto agli auditors, i dottori commercialisti e gli esperti contabili, in quanto giuri-economisti, svolgono una serie di attività ulteriori, le quali vengono ingiustificatamente ad essere assoggettate agli obblighi antiriciclaggio,laddove questi ultimi avrebbero dovuto essere limitati alle operazioni e agli adempimenti previsti per avvocati e notai. Tra gli altri punti esaminati dal documento, l’accesso al registro dei titolari effettivi e le novità in tema di trasparenza dei trust e istituti giuridici affini. In chiusura approfondimento sulle nuove misure di adeguata verifica della clientela.

 

Il documento completo è disponibile online sul sito della Fondazione Nazionale dei Commercialisti (www.fondazionenazionalecommercialisti.it)