Il ministero dell’Economia ha diffuso i dati statistici relativi alla dichiarazioni Irpef dei contribuenti soggetti all’imposta (ovvero, 41,4 milioni di cittadini). Le rilevazioni pubblicate consentono di farsi un’idea in merito all’evoluzione delle condizioni economiche degli italiani che, nel 2012, hanno guadagnatoin media 19.750 euro all’anno, mezzo punto percentuale in più rispetto all’anno precedente.

L’aumento dipende, prevalentemente, dalla crescita dei redditi da pensione e dall’ingresso a tassazione ordinaria dei soggetti che hanno dovuto abbandonare il vecchio regime dei minimi, avendo perso i requisiti per poter aderire al nuovo regime fiscale di vantaggio. Crescono, in particolare, i redditi da pensione (+1,7 per cento), quelli da lavoro dipendente (+1,3 per cento, ridotta a 0,3 considerando i premi di produttività); calano, inoltre, i redditi d’impresa (-8 per cento), da lavoro autonomo (-14,7) e da partecipazione in società (-4,9).

Va anche detto che metà dei contribuenti non percepisce più di 15.654 euro annui, mentre il 5 per cento detiene il 22 per cento del reddito complessivo (che, nel 2012, si è attestato a 816 miliardi di euro), ovvero una quota maggiore a quella detenuta complessivamente dalla metà dei contribuenti con i redditi più bassi.

Tra i soggetti con i redditi più elevati, figurano gli autonomi, in testa alla classifica con 36.070 euro annui, mentre quello dei lavoratori dipendenti i è, mediamente, pari a 20.280 euro.

A livello territoriale, i redditi medi più elevati sono quelli lombardi (23.320 euro), seguiti da quelli delLazio (22.100 euro). Il più basso è quello della Calabria, fermo a una media di 14.170 euro.

FONTE: CGIA Mestre

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