Terzo e ultimo anno di sperimentazione per la dichiarazione precompilata, che si presenterà all’appuntamento del prossimo 15 aprile ancora più completo.
Entro il 31 gennaio, infatti, confluiranno nelle banche dati del Fisco anche le spese per i farmaci da banco, per gli occhiali e le lenti a contatto, per le cure veterinarie e molte altre. E, per la fine di febbraio, è in agenda una nuova tornata di invii, che riguarda i dati relativi a ristrutturazioni, riqualificazione e acquisto di mobili per le parti comuni degli edifici e i rimborsi di spese universitarie.
Tassello dopo tassello, durante i primi due anni di vita della precompilata, il Fisco ha gestito centinaia di milioni di dati. Numeri a sei zeri e destinati a crescere ulteriormente quest’anno con diverse new entry nel perimetro delle categorie coinvolte. La fase “3” è ufficialmente partita lo scorso 29 luglio, con la pubblicazione del provvedimento del direttore dell’Agenzia, che definisce le modalità di utilizzo dei dati relativi alle spese sanitarie. Anche quest’anno, infatti, il Sistema tessera sanitaria li metterà a disposizione dell’Agenzia delle Entrate.
È stato invece pubblicato lo scorso 15 settembre il provvedimento che, in attuazione del decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze del 1° settembre, allarga la platea dei soggetti tenuti a comunicare al Sistema tessera sanitaria le informazioni relative alle spese dei cittadini.
Nel dettaglio, quest’anno sono chiamati a trasmettere i dati delle spese sanitarie sostenute dai contribuenti nel corso del 2016 anche gli iscritti agli albi professionali degli psicologi, degli infermieri, delle ostetriche/i e dei tecnici sanitari di radiologia medica, gli ottici, le parafarmacie e, in generale, gli esercenti l’attività di distribuzione al pubblico di farmaci. Sono, inoltre, tenuti alla trasmissione telematica dei dati al Sistema tessera sanitaria i veterinari iscritti all’albo. A questi ultimi, è richiesto di inviare le spese sostenute dalle persone fisiche per animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva. Entrano nella precompilata 2017 anche i medicinali per uso veterinario, come previsto dal decreto Mef pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre scorso.
Prossimi appuntamenti sono, quindi, il 31 gennaio, data entro cui devono essere trasmessi telematicamente al Fisco i dati delle spese sanitarie e veterinarie, e il 28 febbraio, deadline per l’invio, da parte degli amministratori di condominio, dei dati relativi agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni degli edifici, oltre che di quelli inerenti gli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo delle parti comuni degli immobili oggetto di ristrutturazione. Analoga scadenza, a fine febbraio, per i soggetti che nel 2016 hanno erogato rimborsi di spese universitarie, come gli enti per il diritto allo studio.
Complessivamente si tratta di una enorme mole di dati da ricevere, gestire, mettere a disposizione nei modelli. Per semplificare l’adempimento annuale per eccellenza, quello con la dichiarazione dei redditi, per “mettere il sigillo” su quante più informazioni possibili e “liberare” così i cittadini dall’onere di conservare la documentazione e di dover rispondere direttamente in caso di controlli documentali.
Un progetto ambizioso che, nel 2014, ha visto la luce a soli dieci mesi dalla sua ideazione: è il 20 giugno quando il Consiglio dei ministri approva lo schema di decreto recante “Disposizioni in materia di semplificazioni fiscali”; il decreto legislativo n. 175/2014, che prevede l’avvio sperimentale della dichiarazione dei redditi precompilata, entra in vigore il 13 dicembre dello stesso anno. Pochi giorni dopo, l’Agenzia delle Entrate emana i primi provvedimenti, che definiscono il contenuto e le modalità di trasmissione dei dati provenienti dagli enti esterni: interessi passivi sui mutui, contratti assicurativi e contributi previdenziali. Da allora, con la collaborazione di tutti i soggetti convolti, è stato un susseguirsi di implementazioni e novità per centrare l’obiettivo di chiudere il cerchio della fase sperimentale con quanti più dati possibile a sistema.
Gennaio 2015, si parte
Le strutture dell’Agenzia si mettono subito al lavoro per rendere operativo il progetto: a fine gennaio 2015, parte la formazione interna per gli operatori addetti all’assistenza ai cittadini e il 23 febbraio vengono fissate, con un provvedimento del direttore, le modalità tecniche per l’accesso al 730 precompilato. Destinatari dell’innovazione, per il primo anno, sono i lavoratori dipendenti e pensionati che, nel 2014, hanno presentato il 730 (o il modello Unico con le caratteristiche del 730) e per i quali il sostituto d’imposta ha trasmesso nei termini all’Agenzia delle Entrate la Certificazione unica 2015. Al 6 marzo, grazie al contributo di tutti gli attori coinvolti nel progetto, l’Agenzia ha già registrato nei propri sistemi più di 100 milioni di operazioni relative ai premi assicurativi, interessi passivi sui mutui e contributi previdenziali, oltre a quasi 19 milioni di certificazioni uniche.
Non solo dati: anche il fronte dell’assistenza richiede un impegno senza precedenti per accompagnare i cittadini alle prese con le importanti novità. Sempre in marzo, l’Agenzia lancia il sito dedicato al 730 precompilato, www.info730.agenziaentrate.gov.it, una guida pensata per illustrare ai destinatari il nuovo percorso semplificato della dichiarazione dei redditi. Inizia il countdown: mancano due settimane alla pubblicazione di circa 20 milioni di precompilate.
15 aprile 2015, la precompilata è realtà
Dalla mattina del 15 aprile si aprono online le porte del 730. A poco più di 24 ore dall’avvio, ad aver visualizzato il proprio modello sono oltre 200mila contribuenti, un milione e mezzo le pagine consultate sul sito di assistenza, più di un milione e 200mila le risposte fornite dall’Agenzia alle richieste di accesso da parte dei Caf. Vengono potenziati i canali di assistenza e inaugurato il servizio “dichiarazione 730 precompilata” che consente di prenotare un appuntamento con un funzionario del Fisco per risolvere eventuali problematiche nella prima fase di avvio.
Parte anche il camper dell’Agenzia, diretto verso le piazze e gli ospedali delle principali città di tutte le regioni italiane. Prima tappa, il 15 aprile, a L’Aquila. Obiettivo: far sì che i cittadini arrivino “pronti” al 2 maggio 2015, quando sarà possibile inviare telematicamente la dichiarazione accettata, modificata o integrata. Una data che due contribuenti, rispettivamente di Bergamo e di Cremona, hanno evidentemente ben tenuto a mente: a titolo di cronaca, hanno “fatto click” sulla loro precompilata a soli 19 minuti dal via libera e a due mesi dalla deadline, fissata al 7 luglio. Com’è naturale, il primo anno rivela un significativo “effetto traino” sul numero delle abilitazioni a Fisconline. A fine campagna gli utenti registrati ai servizi telematici e, quindi, abilitati ad accedere alla propria precompilata toccano quota 4,5 milioni.
Cosa c’è nella precompilata “1.0”
Poco meno di 160 milioni di informazioni complessivamente trasmesse dagli enti esterni all’Agenzia delle Entrate, di cui oltre 100 milioni di operazioni relative ai premi assicurativi, interessi passivi sui mutui e contributi previdenziali, e quasi 60 milioni di Certificazioni uniche. Un immenso patrimonio informativo che, per la prima volta, viene messo a disposizione dei contribuenti. Nel 2015, la dichiarazione precompilata si basa sulle certificazioni dei sostituti d’imposta per redditi di lavoro dipendente e assimilati, pensioni e compensi per attività occasionali di lavoro autonomo, cui si aggiungono appunto i dati di alcuni oneri trasmessi da altri soggetti, come gli interessi passivi sui mutui, i premi assicurativi e i contributi previdenziali. Oltre alle informazioni comunicate dagli enti esterni, vengono utilizzate quelle presenti in Anagrafe tributaria: spese di ristrutturazione edilizia e di risparmio energetico derivanti dalla dichiarazione dell’anno precedente, versamenti e compensazioni effettuate con il modello F24, compravendite immobiliari, contratti di locazione registrati e altri dati ricavati dai 730/2014.
3 agosto 2015, subito in pista per il “bis”
Archiviata da meno di un mese la “fase 1”, le Entrate sono già pronte al secondo round: con un provvedimento del direttore, arrivano le istruzioni per l’inserimento delle spese mediche nella precompilata, sulla base delle indicazioni del Garante della privacy. Il Fisco si prepara all’appuntamento del 15 aprile 2016 con una novità: a differenza del primo anno, la precompilata sarà online non più solo per 20 milioni di pensionati, dipendenti e assimilati, ma anche per 10 milioni di contribuenti che compilano il modello Unico. La “release” 2016 apre anche ai coniugi, che possono così decidere di presentare il 730 congiunto direttamente, senza doversi necessariamente rivolgere a un Caf o a un professionista abilitato.
Tutti i dati del modello “2.0”
La dichiarazione 2016 si arricchisce di circa 700 milioni di informazioni in più: un dato significativo, da cui restano escluse, per il momento, le spese sanitarie per i farmaci da banco. Dei 700 milioni di nuovi dati, 520 milioni sono relativi alle spese sanitarie, per un controvalore di 14,5 miliardi di euro, cui si aggiungono altri oneri come le spese universitarie, i bonus ristrutturazioni ed energetico, i contributi per la previdenza complementare, per un ulteriore controvalore di 37,4 miliardi di euro. Sono voci di spesa assai frequenti e, altrettanto frequentemente, indicate in dichiarazione dai cittadini italiani.
Il modello “2.0” si basa quindi sulle certificazioni dei sostituti d’imposta per redditi di lavoro dipendente e assimilati, pensioni e compensi per attività occasionali di lavoro autonomo. Contiene le informazioni presenti in Anagrafe tributaria relative alle spese di ristrutturazione edilizia e di risparmio energetico, ai versamenti effettuati con il modello F24, alle compravendite immobiliari, ai contratti di locazione registrati e alla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente.
Sono disponibili anche i dati trasmessi da altri soggetti: interessi passivi sui mutui, premi assicurativi, contributi previdenziali, spese funebri, spese mediche e universitarie. Ripartono, come l’anno precedente, le iniziative di comunicazione e assistenza dell’Agenzia per informare i cittadini su come visualizzare, eventualmente modificare e inviare la dichiarazione. Come il video tutorial online sul canale YouTube dell’Agenzia, tradotto anche nel linguaggio dei segni, il camper del Fisco, che torna a far tappa nelle principali città italiane, e gli spot realizzati dal dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del Consiglio dei ministri e dal ministero dell’Economia e delle Finanze insieme all’Agenzia delle Entrate, che vanno on air sugli spazi gratuiti Rai.
2 maggio 2016: si riapre il canale per l’invio
Anche per il 2016 cerchio rosso sul 2 maggio. Dal primo pomeriggio, i contribuenti possono – da soli – accettare, integrare o modificare il 730 e trasmetterlo direttamente dal proprio Pc. In due settimane, sono oltre un milione e 800mila gli accessi per la sola visualizzazione della precompilata, mentre continuano a crescere i pin Fisconline, fino a superare i cinque milioni. Postazioni web self service vengono attivate presso gli uffici sul territorio, a disposizione di tutti coloro che necessitano di un supporto per l’invio della dichiarazione.
A fine operazione 2016, quasi due milioni di cittadini avranno trasmesso il modello da soli, tramite il servizio web disponibile sul sito delle Entrate: un dato che, incluse le dichiarazioni Unico web, segna un + 43% rispetto a quello registrato nel 2015, quando le dichiarazioni inviate direttamente online dai contribuenti erano state 1,4 milioni.
L’identikit di chi ha inviato in autonomia il modello predisposto dal Fisco descrive un cittadino di mezza età e residente nelle regioni settentrionali del Paese. Mentre la stagione 2017 prende avvio – il 16 gennaio è stata pubblicata la versione definitiva del 730 con le relative istruzioni – si rinnova l’ambizione di migliorare i risultati, consegnando ai cittadini un modello ancora più completo e affidabile. Pronto da visualizzare e, magari, accettare direttamente con pochi, semplici, passaggi.