franciaTempo di bilanci per il governo francese che vince la scommessa sulla dichiarazione dei redditi online. Circa 3,4 milioni i cittadini che si sono uniti al gruppo dei nuovi contribuenti digitali. Un successo decretato anche dal consistente lavoro di ottimizzazione dei servizi telematici portato avanti in questi mesi dai tecnici di Bercy. Nel complesso oltre 18 milioni di utenti hanno scelto di utilizzare il web per regolarizzare la posizione fiscale, con un incremento del 23% rispetto al 2015. Questo significa che fare la dichiarazione on line è diventato davvero semplice: in certi casi bastano addirittura quattro schermate. E non si sono verificati problemi di connessione neanche nei momenti di maggior traffico: 1 milione di dichiarazioni al giorno, più di 100mila all’ora. Se l’intento di Christian Becker, Segretario di Stato al Bilancio era cambiare il rapporto tra l’amministrazione fiscale e i cittadini, sicuramente la rete è riuscita ad accorciare le distanze. Il successo della dichiarazione on line dimostra come gli utenti abbiano sempre più voglia di dematerializzazione. Oltre 20 milioni quelli che hanno creato il loro account online, mentre 7 milioni hanno scelto di non ricevere la versione cartacea né della dichiarazione, né dell’avviso d’imposta; con un risparmio di 700 tonnellate di carta.

 

La déclaratione en ligne c’est pour tous – Quest’anno solo i contribuenti con un reddito superiore ai 40mila euro avevano l’obbligo di dichiarare on line i propri redditi. E, infatti, circa il 49% delle famiglie ha aderito al nuovo sistema. Ma dal prossimo anno la soglia si abbasserà ulteriormente e la platea dei contribuenti digitali comprenderà anche chi non supera il 28mila euro annui. Nel 2019 il cerchio si chiude e l’obbligo sarà esteso a tutte le famiglie fiscali. Un’escalation che impone un rafforzamento dei sistemi di gestione delle banche dati, visto che già da quest’anno alla dichiarazione è collegato l’Avis de Situation Déclarative à l’Impôt sur le Revenu(ASDIR), un documento che informa sugli importi da pagare – o non pagare – all’Erario dopo aver presentato la dichiarazione. Fino all’anno scorso i cittadini lo ricevevano per posta, ora invece viene generato in automatico dal sistema al termine delle procedure di compilazione. Grazie ad ASDIR, le ménages imposable (cioè le famiglie reddituali con cui in Francia vengono raggruppati i contribuenti, simili agli scaglioni di reddito italiani) potranno beneficiare anche più velocemente delle agevolazioni fiscali previste dalla legge. Mentre coloro che rimarranno “legati alla tradizione” dovranno attendere la gestione – più lunga– della pratica in cartaceo.

 

Ma in Europa, è l’Italia a vincere – In Italia non si sono ancora chiusi i termini per la presentazione della dichiarazione precompilata, ma – a 20 giorni dalla scadenza – sono stati ampiamente superati i risultati del 2015. Sono più di un milione e mezzo i cittadini che hanno già inviato la propria dichiarazione direttamente online sul sito dell’Agenzia delle Entrate ed è cresciuto anche il numero degli utenti Fisconline, che balza dai 4,5 milioni dello scorso anno a 5,3 milioni del 2016. Un buon risultato, quindi, ma i successi nostrani sul fronte del fisco 2.0 vanno oltre. Secondo l’ultimo rapportoTax Administration Comparative Information – elaborato dall’Ocse – l’Italia (pagina 157) ha la leadership assoluta nell’uso di servizi e procedure digitali. Il 100% di dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche viaggia sul web, in Francia la percentuale si ferma a quota 34, anche se il gap si riduce per dichiarazioni Iva e societarie. Forse questo ruolo da caposcuola del nostro Paese, sarà per i cugini d’oltralpe uno stimolo in più.