Nell’ultimo Consiglio dei Ministri arriva il via libera definitivo al decreto legislativo sulla revisione delle sanzioni tributarie: quelle amministrative saranno più “leggere”.


Dopo un attento esame da parte delle commissioni tecniche, il testo è stato approvato e si prepara ora per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Questa riforma, parte integrante della legge delega sulla riforma fiscale (L. 111/2023), introduce modifiche significative ai decreti legislativi del 1997, con l’obiettivo di armonizzare il sistema sanzionatorio italiano con gli standard europei e promuovere una maggiore proporzionalità delle pene.

Le novità del Decreto Legislativo sulla revisione delle sanzioni tributarie

L’obiettivo della nuova legge è di ridurre il carico sanzionatorio sui contribuenti e migliorare il coordinamento tra le diverse tipologie di sanzioni.

L’intervento normativo mira a riformare sia il sistema sanzionatorio penale che amministrativo, perseguendo due obiettivi principali:

  1. Allineamento con i Sistemi Europei: L’obiettivo è avvicinare il sistema sanzionatorio italiano a quelli degli altri Paesi dell’Unione Europea, riducendo l’eccessivo peso delle sanzioni.
  2. Coordinamento tra Sanzioni Penali e Amministrative: Il decreto mira a migliorare il coordinamento tra i due sistemi sanzionatori, offrendo ai contribuenti maggiori opportunità per evitare o ridurre le sanzioni penali più severe.

Dilazione delle sanzioni

Una delle principali innovazioni introdotte dal decreto legislativo riguarda la possibilità di dilazionare le somme dovute per la definizione delle sanzioni, in conformità agli articoli 16 e 17 del DLgs. 472/97. Questa disposizione offre ai contribuenti la possibilità di estendere i tempi di pagamento delle sanzioni, consentendo loro di gestire in modo più flessibile il proprio debito fiscale. Tale misura può rivelarsi particolarmente utile per coloro che si trovano in difficoltà finanziarie temporanee o che necessitano di una pianificazione più adeguata delle proprie risorse.

Acquiescenza processuale

Il decreto reintroduce la figura dell’acquiescenza processuale, offrendo ai contribuenti la possibilità di accettare le sanzioni proposte dall’amministrazione senza dover affrontare il contenzioso giudiziario. Questo meccanismo, già presente in passato, rappresenta un’opportunità per i contribuenti di risolvere in modo rapido e consensuale le controversie fiscali, evitando i lunghi e costosi iter giudiziari. L’acquiescenza processuale può favorire una maggiore celerità nell’adempimento delle obbligazioni fiscali e contribuire a ridurre il carico di lavoro degli uffici giudiziari.

Cumulo giuridico nel ravvedimento operoso

Il ravvedimento operoso è un istituto già noto nel panorama normativo italiano, che consente ai contribuenti di sanare le proprie irregolarità fiscali mediante il pagamento di una sanzione ridotta. Con il nuovo decreto legislativo, viene introdotta la possibilità di applicare il cumulo giuridico nel contesto del ravvedimento operoso, consentendo di aggregare più violazioni in un unico intervento sanativo. Questa misura offre ai contribuenti la possibilità di regolarizzare in modo più efficiente le proprie posizioni fiscali, semplificando il processo di adempimento e riducendo il rischio di incorrere in sanzioni più severe.

Continuazione delle violazioni fiscali

Il decreto fornisce maggiori chiarimenti e specificazioni riguardo all’applicazione del cumulo giuridico e alla continuazione delle violazioni fiscali. Queste disposizioni hanno l’obiettivo di garantire una maggiore coerenza e uniformità nell’applicazione delle sanzioni, fornendo agli operatori del settore e ai contribuenti stessi linee guida più precise e chiare per comprendere le modalità di calcolo e le conseguenze delle proprie azioni. Tale chiarezza normativa può contribuire a ridurre le controversie e le incertezze interpretative nel campo fiscale, promuovendo una maggiore trasparenza e certezza del diritto per tutti gli interessati.

Modifiche ai decreti 471/97 e 473/97

Tra le principali modifiche:

  • Infedele Dichiarazione: La sanzione per dichiarazione infedele (relative a imposte sui redditi, IVA, IRAP, modello 770) passa dal 90-180% al 70% fisso.
  • Redditi Esteri: Viene eliminato l’aumento di un terzo per i redditi prodotti all’estero.
  • Indebite Compensazioni: La sanzione per compensazioni indebite di crediti inesistenti passa dal 100-200% al 70% fisso.
  • Omessi Versamenti: La sanzione per omessi versamenti passa dal 30% al 25%.

Riforma del regime sanzionatorio IVA

Infine in materia di IVA avranno luogo questi cambiamenti:

  • Sanzione Fissa per IVA Addebitata in Eccesso: Prevista una sanzione fissa tra 250 e 10.000 euro per indebita detrazione di IVA, applicabile anche in caso di operazioni esenti, escluse o non imponibili.
  • Omessa Dichiarazione IVA: Se presentata dopo 90 giorni ma prima di ogni controllo, la sanzione sarà del 75% delle imposte dovute, con una sanzione fissa del 120% se presentata oltre i 90 giorni.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it