decreto-fiscale-2019-mattarella-firmaDecreto Fiscale: Mattarella lo firma e adesso l’ultimo passaggio che il testo attende è la pubblicazione in Gazzetta ufficiale per l’entrata in vigore.


L’accordo raggiunto nel governo sul decreto collegato alla manovra, così come descritto dal premier Giuseppe Conte e dai due vicepremier, cambia i contorni della “pace fiscale”, eliminando quello che Luigi Di Maio in questi giorni aveva definito il «condono tombale-penale» con lo «scudo per i capitali all’estero».

 

Nel decreto c’è però il mini condono su quanto dichiarato, che si realizza con una dichiarazione integrativa che ha tetti ben precisi ma sarà più ampia – fino a 30.000 euro – per i contribuenti che fanno ‘nero’ ma hanno dichiarato meno di 100mila euro.

 

Sanatoria e Pace fiscale

 

La cosiddetta Pace fiscale consente di integrare a chi ha fatto già una dichiarazione per il 30% di quanto già dichiarato fino a 100mila euro per anno, pagando un 20%. Si potranno quindi sanare Irpef, Irap, ritenute e contributi con lo sconto, pagando il 20% anziché le relative aliquote (per l’Irpef, ad esempio, fino al 43%), mentre per l’Iva si dovrà calcolare l’aliquota media o comunque il 22%.

 

La sanatoria non varrà invece, nel caso di Ivie e Ivafe, le due imposte sui redditi e sugli immobili detenuti all’estero introdotte dal governo Monti.

 

Ci sarà, inoltre, la rottamazione-ter, con la quale è possibile «ridefinire il proprio debito con il fisco accumulato tra il 2000 e il 2017 dilazionando i pagamenti in cinque anni e 20 rate trimestrali, senza pagare interessi e sanzioni».

 

Inasprimento delle pene

 

Infine, in fase di conversione dovrebbe arrivare un inasprimento delle pene per chi evade. Attualmente l’ordinamento italiano prevede la misura della recluzione solo per gli evasori che hanno un debito accertato col fisco di almeno 30 mila euro.

 

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, a questo link un approfondimento sulla versione attuale del Decreto Fiscale.

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