risarcimentiL’Aula della Camera ha dato il via libera definitivo oggi al decreto Enti locali. Con 295 e 129 voti contrario, il provvedimento è stato convertito in legge ed attende solo la pubblicazione in Gazzetta per l’entrata in vigore. Nel corso dei lavori parlamentari il decreto ha imbarcato un corposo pacchetto di misure aggiuntive rispetto al testo licenziato in origine dal Governo. In particolare per quanto riguarda la sanità. Ecco le novita’ che saranno introdotte dal decreto:

 

Sanità. In particolare si prevede una riduzione del livello complessivo del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, pari a 2.352 milioni di euro annui, a decorrere dal 2015 con una serie di tagli alla spesa per l’acquisto di beni e servizi nel settore sanitario, per dispositivi medici e per farmaci; si punta poi ad una rinegoziazione da parte degli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale dei contratti in essere con i fornitori dei beni e servizi, con la possibilita’, in caso di esito negativo della rinegoziazione, di risolvere il contratto in essere. L’obiettivo e’ una riduzione, su base annua, del 5 per cento del valore complessivo della spesa.

 

Accanto a questa misura c’è la riduzione del prezzo di rimborso dei farmaci da parte del Ssn per raggruppamenti farmaceutici assimilabili al termine di una negoziazione Aifa-Industrie. Sempre per l’Aifa fino al 2018 sono previste 241 assunzioni (per un massimo di 80 l’anno) a tempo indeterminato.

 

Trenta giorni dopo l’entrata in vigore della legge si affida poi ad un decreto ministeriale il compito di individuare le condizioni di erogabilità e le indicazioni di appropriatezza prescrittiva per la specialistica ambulatoriale: le cure che resteranno fuori lista saranno tutte a carico degli assistiti. Arrivano anche sanzioni per i medici: chi prescriverà prestazioni fuori regola sarà sanzionato con la riduzione del trattamento economico accessorio (se dipendenti Ssn) o riduzione delle quote variabili (se medi- ci convenzionati).

 

Comuni. Il provvedimento stanzia 530 milioni di euro per i bilanci dei Comuni come fondo di perequazione per l’Imu e la Tasi. La cifra sara’ ripartita per 472,5 milioni di euro in proporzione a quanto elargito a ogni Comune lo scorso anno. La restante parte sara’ legata al gettito dell’Imu agricola la cui prima rata (scaduta lo scorso 16 giugno) potra’ essere pagata entro il 30 ottobre prossimo senza interessi e sanzioni.

 

Ancora si prevede lo sblocco delle assunzioni per il personale dei servizi educativi e scolastici comunali conseguente alla riforma delle Province. I Comuni potranno cosi’ indire i concorsi per assumere le professionalita’ necessarie al funzionamento di nidi e scuole d’infanzia.

 

C’è poi lo spostamento al 30 settembre della data di approvazione del bilancio di province e città metropolitane; la possibilità di utilizzare l’avanzo primario in fase di previsione; la riduzione dal tre al due per cento delle sanzioni relative al patto di stabilità interno; il transito nella polizia municipale del personale della polizia provinciale che, entro il 31 ottobre, non sia stato trattenuto per l’esercizio delle funzioni fondamentali dagli enti di area vasta.

 

Le altre misure. Il provvedimento ha poi imbarcato l’incremento da 70 a 90 milioni di euro il fondo destinato alle Regioni per sostenere il funzionamento dei servizi per l’impiego; la proroga dell’operazione strade sicure; la stabilizzazione dei dirigenti delle Entrate; le misure per aumentare la trasparenza dei processi di ricostruzione in Abruzzo; lo stanziamento di 5 milioni per l’istituzione di una zona franca a Olbia; la soppressione del Fondo Gas. Via libera poi all’assunzione straordinaria di 2500 unita’ delle forze di polizia (1.050 unita’ nella Polizia e altrettanti nei Carabinieri e 400 nella Guardia di finanza e di 250 agenti dei Vigili del fuoco).