Inizia il conto alla rovescia per l’attuazione della riforma della Pubblica Amministrazione, con il primo pacchetto di decreti attuativi in arrivo per ottobre. Sarà un autunno caldo quindi non solo sul fronte della legge di stabilità, ma anche per le novità in materia di cittadinanza digitale, trasparenza, taglio dei tempi della burocrazia.
In rampa di lancio anche i provvedimenti per l’ accorpamento delle camere di commercio e per il documento unico per l’ auto, che riunisce i dati su proprietà e circolazione. La precedenza è stata così data alle misure con un impatto più diretto su cittadini e imprese, ma non tarderanno gli interventi su partecipate pubbliche e servizi pubblici locali, con qualche elemento che potrebbe essere anticipato già in manovra, sotto la voce spending review.
L’esecutivo ha iniziato a lavorare per l’attuazione della riforma della Pubblica Amministrazione, con il primo pacchetto di decreti attuativi in arrivo già nella seconda parte di ottobre. Al ministero della Pubblica Amministrazione infatti i lavori sono a buon punto su diversi fronti: dal nuovo codice dell’amministrazione digitale, che cammina in parallelo con il Polo unico, al restyling della conferenza dei servizi, con uno snellimento dei processi e la determinazione di tempi certi. A uno stato avanzato è anche il regolamento sulla semplificazione e sull’accelerazione delle pratiche burocratiche in caso di insediamenti produttivi.
Saranno affrontati in particolare i temi in materia di cittadinanza digitale, trasparenza, taglio dei tempi della burocrazia. In arrivo anche i provvedimenti per l’accorpamento delle camere di commercio e per il documento unico per l’auto, che riunisce i dati su proprietà e circolazione.
La prima tranche di decreti attuativi, sette od otto, potrebbe quindi arrivare in Cdm tra un mese, a ridosso della legge di stabilità. A ritmi spediti procede anche il Freedom of informaction act, che garantisce l’accesso libero ai dati in possesso della P.A. Si tratta in generale di provvedimenti che dovrebbero rendere più semplice ed amichevole il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. La precedenza è stata così data alle misure con un impatto più diretto su cittadini e imprese, ma non tarderanno gli interventi su partecipate pubbliche e servizi pubblici locali, con qualche elemento che potrebbe essere anticipato già in manovra, sotto la voce spending review.
Alcune parti della riforma, in particolare quelle che generano risparmi, potrebbero finire di rettamente in manovra. Oltre alle partecipate e alle spa locali c’è anche il taglio degli enti pubblici inutili o in rosso e l’eliminazione degli uffici ministeriali doppioni.
Bisognerà invece aspettare un pò per il testo unico sul pubblico impiego, la riforma della dirigenza e la riorganizzazione sul territorio, con la scure sulle prefetture e l’accorpamento del corpo forestale e la staffetta generazionale nelle pubbliche amministrazioni. Si tratta dei capitoli politicamente più delicati della riforma: l’obiettivo è comunque portare a termine il lavoro entro l’anno.