L’ISTAT ha diffuso la stima preliminare dell’andamento del Prodotto Interno Lordo nel secondo trimestre, segnalando che il PIL è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, mentre è aumentato dello 0,7% rispetto al secondo trimestre del 2015.
L’economia italiana nel quadro internazionale
I segnali di un rallentamento globale dell’economia si andavano accumulando già da tempo. Negli ultimi mesi sono emersi o si sono rafforzati fattori di rischio geopolitico che hanno un impatto negativo sulla crescita Italiana (tra questi minaccia del terrorismo, crisi dei migranti, Brexit). La propensione al protezionismo che sembra riemergere in alcuni contesti preoccupa i policy makers di tutto il mondo. In una riunione del G7 in maggio il FMI aveva segnalato un preoccupante rallentamento degli scambi internazionali e avevo messo in guardia da una riduzione generalizzata del commercio mondiale.
Gli effetti di questi fenomeni sulle prospettive di crescita dell’Italia erano noti da tempo, quindi il dato di oggi non costituisce una sorpresa. Diverse fonti di Governo, compreso il Ministro dell’Economia e delle Finanze, avevano già segnalato che le stime di crescita formulate ad aprile con il DEF sarebbero state messe in discussione da questo nuovo scenario, e numerosi previsori (dal FMI all’OCSE) hanno già rivisto al ribasso le stime della crescita mondiale.
La strategia del Governo
Fin dall’inizio della propria attività il Governo ha agito per restituire competitività al sistema produttivo attraverso la riduzione della pressione fiscale. Una combinazione di misure a favore delle imprese e delle famiglie ha ridotto il cuneo fiscale e promosso la ripresa dei consumi.
La strategia di recupero della competitività e della capacità produttiva del sistema-paese continua con il mix di strumenti che ha consentito di invertire la tendenza al declino e ripristinare la crescita: riforme strutturali che migliorano la funzionalità del paese a tutti i livelli, riduzione della pressione fiscale e semplificazione del sistema tributario, investimenti per recuperare competitività e potenziale produttivo.
Investimenti
In questa fase il Governo si sta concentrando proprio sugli investimenti. Già nel 2015 abbiamo registrato una inversione di tendenza: dopo anni di declino, gli investimenti fissi lordi hanno registrato una ripresa rispetto all’anno precedente. Occorre insistere su questo fronte.
Questo orientamento si concretizza tanto sul fronte dei nuovi stanziamenti quanto sul piano dell’attuazione. Le decisioni del CIPE di mercoledì scorso combinano nuovi stanziamenti di ingenti risorse con metodi di utilizzo delle stesse che hanno lo scopo di accelerare appalti e cantieri, con effetti positivi sul reddito e sull’occupazione.
I conti pubblici
Nonostante la crescita sia più fragile del previsto, i conti pubblici sono sotto controllo, come evidenziato dall’andamento del fabbisogno del settore statale. A fine settembre il Governo presenterà nella nota di aggiornamento al DEF il nuovo quadro macroeconomico con le previsioni aggiornate sull’andamento dell’economia e in combinazione con i dati della contabilità nazionale sarà possibile valutare i target per il rapporto deficit/PIL e debito/PIL.
Per quanto riguarda il debito, in particolare, la privatizzazione di ENAV ha ottenuto un buon risultato nonostante il clima generale dei mercati e il piano di cessione di una ulteriore quota di azioni di Poste italiane fornirà un contributo utile ad avvicinare gli obiettivi fissati ad aprile.
Altri dati indicatori utili per stimare le prospettive
Accanto alla stima preliminare del PIL si raccolgono dati, in particolare l’andamento del settore dei servizi, dell’occupazione e delle entrate tributarie e contributive, che sembrerebbero indicare prospettive economiche in miglioramento rispetto al secondo trimestre.
In particolare l’occupazione continua a migliorare nel settore dei servizi, che potrebbe contribuire a conseguire risultati migliori.
La legge di bilancio per il 2017
In una recente intervista il ministro Padoan ha dichiarato che per essere efficace la legge di bilancio per il 2017 dovrà concentrare le risorse disponibili, limitate dal vincolo pesante costituito dall’elevato livello di debito pubblico, su poche misure a favore della crescita.
La riforma del bilancio recentemente adottata consentirà di perseguire più efficacemente gli obiettivi della revisione della spesa grazie a un approccio che consente di migliorare la definizione degli obiettivi, la loro condivisione nel Governo, la responsabilizzazione dei dicasteri di spesa, un monitoraggio più efficace.