mefOccorre fare un po’ di chiarezza sul problema dei crediti deteriorati sui quali circolano numeri diversi che fanno riferimento a grandezze distinte tra le quali si fa spesso confusione. Il quadro complessivo delle sofferenze degli istituti di credito è in miglioramento. I dati della Nota di stabilità finanziaria e vigilanza della Banca d’Italia relativi al 31 dicembre 2015 raccontano che:

 

 

  • il totale dei crediti deteriorati lordi, o non performing loans, è pari a 360 miliardi di euro: nel quarto trimestre 2015 i crediti deteriorati lordi sono diminuiti in valore assoluto per la prima volta dal 2008 e la loro quota sul totale dei finanziamenti si è stabilizzata;
  • le sofferenze lorde, o bad debts, incluse nell’ammontare dei crediti deteriorati, sono pari a 210 miliardi di euro, mentre le sofferenze nette, ovvero al netto di svalutazioni e accantonamenti già operati nei bilanci bancari, ammontano a 87 miliardi di euro;
  • a fronte degli 87 miliardi di sofferenze nette, ci sono garanzie e coperture che ammontano a 122 miliardi di euro.

 

Secondo quanto si rileva dai dati dei primi mesi del 2016, le sofferenze nette sono in ulteriore e progressiva diminuzione: a fine febbraio sono pari a 83,1 miliardi di euro, in diminuzione di oltre 500 milioni di euro rispetto a gennaio e in calo di quasi 6 miliardi di euro rispetto a dicembre 2015. Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali è risultato pari al 4,60% a febbraio 2016 dal 4,64% di gennaio 2015 (4,93% a fine 2015).

 

Tra i fattori che favoriscono il calo delle sofferenze c’è sicuramente la ripresa economica registrata a partire dal 2015. Secondo l’outlook Abi-Cerved di maggio 2016, nel 2017 il totale delle sofferenze si avvicinerà ai livelli pre-crisi raggiungendo comunque il minimo dal 2009.