Vediamo in cosa consiste attraverso un breve excursus normativo.
Si definisce comunemente COSAP il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche.
Al di là della differente terminologia (canone e tassa), la differenza più evidente rispetto alla TOSAP è da individuare nella differente natura di questi due tipi di entrata. Infatti mentre quest’ultima è un’entrata tributaria, la COSAP rappresenta un’entrata di carattere patrimoniale.
Un’altra differenza è costituita dal fatto che, mentre la TOSAP è prevista e disciplinata dal D.Lgs. 507/1993, per quanto riguarda il canone, il D.Lgs. 446/1997 demanda l’intera disciplina al regolamento comunale, ampliando tra l’altro la potestà normativa dell’ente locale, il quale può stabilire in piena autonomia sia la disciplina che le tariffe.
In sostanza è facoltà dell’Ente locale istituire o meno il canone di cui sopra, in quanto la legge non pone alcun obbligo circa l’istituzione dello stesso ma lascia alla discrezionalità dei Comuni e delle Province ogni decisione in proposito.
Al pagamento del COSAP è tenuto il titolare dell’atto di concessione il quale ha natura strettamente personale e ne è, conseguentemente, vietato il trasferimento o la cessione a terzi. Il pagamento è dovuto sia nel caso di occupazioni temporanee che per occupazioni permanenti.
Si noti che al pagamento del canone sono obbligati non solo le persone fisiche o giuridiche che materialmente effettuano l’occupazione del suolo pubblico, ma anche gli enti o imprese che utilizzano apposite infrastrutture per lo svolgimento di un servizio di pubblica utilità.
Cosa cambia dal 1 Gennaio 2021
La legge finanziaria e di bilancio del 2020 ha fatto nascere il canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, denominato Canone Unico Patrimoniale.
Pertanto, a decorrere dal 1° gennaio 2021, ai sensi di questa legge, è stato istituito questo nuovo canone patrimoniale denominato comunemente “Canone Unico” (che si riferisce in generale alle occupazioni di suolo pubblico), che sarà adottato dai comuni, dalle province e dalle città metropolitane in sostituzione:
- della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP),
- del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP),
- dell’imposta comunale sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni (ICPDPA),
- del canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari (CIMP),
- del canone di cui all’art. 27, commi 7 e 8, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Codice della strada), limitatamente alle strade di pertinenza dei comuni e delle province.
Il canone è comunque comprensivo di qualunque canone ricognitorio o concessorio previsto da norme di legge e dai regolamenti comunali e provinciali, fatti salvi quelli connessi a prestazioni di servizi.
Il nuovo canone – cui si affianca anche il canone patrimoniale di concessione per l’occupazione nei mercati (canone mercati) – è disciplinato dall’art. 1, commi da 816 a 847, della legge di Bilancio 2020 (legge n. 160/2019).
In data 11 Dicembre 2020 l’IFEL (Istituto per la finanza e l’economia locale) ha predisposto uno schema di regolamento per la disciplina del canone di occupazione del suolo pubblico e di esposizione pubblicitaria e del canone mercatale, al fine di agevolare il lavoro degli amministratori, che sono costretti a deliberare atti in tempi brevi.
Lo schema di regolamento è stato aggiornato il 25 Febbraio scorso.
E’ possibile leggere le novità introdotte rispetto alla precedente versione e consultare il nuovo schema di regolamento sul sito della Fondazione IFEL.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it