Secondo la “Relazione sulla gestione finanziaria di Comuni, Province, Città metropolitane per gli esercizi 2021-2023”, approvata dalla Corte dei conti le finanze degli enti locali stanno attraversando un momento di crescita, stimolata anche dagli investimenti del PNRR.
Il 2023 ha segnato un anno di ripresa per la finanza locale, trainata dagli investimenti del PNRR e da un miglioramento generale dei bilanci. Tuttavia, le prospettive future restano incerte a causa delle restrizioni fiscali imminenti e delle sfide legate alla gestione del debito e alla spesa energetica.
Questa la sintesi del documento, che analizza i bilanci di 7441 enti, inclusi 7343 Comuni, presenti nella Banca dati delle amministrazioni pubbliche della Ragioneria generale dello Stato, relativi al biennio 2021-2022.
Corte dei Conti: grazie al PNRR migliorano le finanze degli enti locali
Nel 2023, la finanza locale ha infatti mostrato segnali di ripresa dopo gli effetti recessivi della pandemia, con un incremento delle entrate e un rafforzamento degli investimenti. Questo sviluppo è stato principalmente guidato dall’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha coinvolto significativamente gli enti locali. Tuttavia, nonostante un miglioramento dell’indebitamento, i progressi sono stati inferiori alle previsioni del Documento di Economia e Finanza (DEF).
La prossima manovra economica si preannuncia restrittiva a causa dell’avvio della procedura di infrazione per deficit eccessivo, legata alla reintroduzione del Patto di Stabilità.
Bilanci comunali e investimenti in crescita
I dati del 2023 confermano un impulso positivo rispetto al 2021, con i bilanci comunali che mantengono un saldo di cassa positivo. La riduzione dei trasferimenti correnti è stata compensata dalla ripresa delle entrate proprie. Sul fronte dei pagamenti, nonostante una riduzione dei tempi di liquidazione delle fatture per debiti commerciali, ancora non in linea con gli obiettivi del PNRR, si registra un aumento dei pagamenti per opere pubbliche. Questo incremento è attribuibile a maggiori finanziamenti e alla semplificazione delle procedure di affidamento.
Gli investimenti fissi lordi hanno raggiunto circa 16,3 miliardi di euro, segnando un aumento del 40,3%, grazie ai progetti PNRR e ai conseguenti esborsi per cassa a favore dei soggetti appaltatori. Anche gli investimenti complessivi sono cresciuti del 22% nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Miglioramento dei saldi
I rendiconti del 2022 mostrano un miglioramento generale, con un risultato di amministrazione positivo per i Comuni di 56,93 miliardi di euro e una riduzione del disavanzo a 2,18 miliardi. Gli interventi statali sono stati orientati soprattutto a sostenere la spesa per l’acquisto di beni e servizi, per compensare gli effetti dei rincari energetici. Sul fronte delle spese in conto capitale, si registra un aumento del 9,2% per gli impegni e del 19% per il fondo pluriennale vincolato (FPV), la cui crescita costante ha sollevato dubbi sulla sua corretta gestione.
Province e Città Metropolitane: un bilancio positivo
Nel 2022, sia le Province che le Città metropolitane hanno registrato un avanzo, rispettivamente di 325,9 milioni di euro e 475,8 milioni di euro. Entrambe hanno visto una ripresa delle entrate (+25,3%) e delle spese in conto capitale (+19,4%), specialmente in termini di FPV. Tuttavia, ad eccezione delle Province, lo stock del debito complessivo ha subito un lieve aumento, mantenendo una tendenza elevata alla patrimonializzazione.
Debiti Fuori Bilancio e Procedure di Riequilibrio
I debiti fuori bilancio riconosciuti sono diminuiti per i Comuni ma sono aumentati per le Province e le Città metropolitane, soprattutto per quanto riguarda le sentenze esecutive e gli acquisti di beni e servizi. Gli stanziamenti per il fondo a copertura del debito legato alle soccombenze sono aumentati.
Negli ultimi tre anni, le procedure di dissesto e di riequilibrio finanziario pluriennale nei Comuni, specialmente in Sicilia, Calabria e Campania, hanno subito un’accelerazione, avvicinandosi ai livelli pre-pandemici. Al contrario, la situazione delle Province è migliorata sensibilmente.