condanna danno all immagineCon la sentenza n. 86/2017 dell’8 giugno 2017, la Corte dei conti, Sezione giurisdizionale per la Lombardia, si occupa della vicenda legata a un diffuso sistema di corruzione e alle conseguenze che la condanna implica sui soggetti coinvolti, fornendo un caso giuridico ascrivibile ad esempio.


Deve  innanzitutto  evidenziarsi  che  nella  fattispecie  in esame  sono contestate all’odierno convenuto specifiche condotte illecite che hanno arrecato un danno patrimoniale diretto ed un danno all’immagine all’Agenzia delle Entrate, di cui il predetto convenuto, all’epoca dei fatti contestati, era dipendente.

 

Come è noto, il danno all’immagine consiste nell’alterazione del prestigio e della personalità dello Stato­ Amministrazione oppure di altra Pubblica Amministrazione, a seguito di un comportamento tenuto in violazione dell’art. 97 Cost., ossia in dispregio delle funzioni e delle responsabilità dei funzionari pubblici (Sez. Lombardia n. 989 del 29 dicembre 2008).

 

Si verifica pertanto una lesione del bene giuridico consistente nel buon andamento della Pubblica Amministrazione che, a causa della condotta illecita dei suoi dipendenti, perde credibilità ed affidabilità all’esterno, ingenerandosi la convinzione che tale comportamento patologico sia una caratteristica usuale dell’attività dell’Ente pubblico (Sez Lombardia n. 433 del 2 luglio 2008; Sez. 11° n. 106 del 31 marzo 2008; SS.RR. n. 10 del 23 aprile 2003).

 

Sulla configurazione giuridica del danno all’immagine si fa riferimento alla consolidata giurisprudenza delle Sezioni centrali condivisa dal Collegio amministrativo. La Sezione Amministrativa, considerato che le condotte illecite contestate in sede penale all’imputato hanno riguardato la commissione di reati ricompresi fra quelli contro la pubblica amministrazione di cui al Capo I del Titolo II del codice penale, ritiene che tali condotte illecite abbiano conseguentemente e certamente leso l’immagine dell’Agenzia delle Entrate in considerazione dell’indubbia ed intrinseca gravità dei fatti contestati.

 

In allegato il testo completo della Sentenza.