Lo scorso 14 giugno del 2016, il Consiglio federale elvetico ha votato a favore di una legge strategica. La riforma dell’imposizione delle imprese intende rafforzare l’attrattiva della piazza fiscale svizzera e ristabilire il consenso internazionale. In particolare vengono criticate determinate modalità di imposizione per le società holding, di domicilio e miste. La riforma si prefigge di eliminare le differenze d’imposizione applicate dai Cantoni ai redditi conseguiti dalle imprese estere rispetto a quelli conseguiti dalle imprese nazionali. Per poter rimanere competitivi a livello internazionale, in futuro sarà necessario sottoporre a un regime fiscale privilegiato i redditi derivanti da licenze e tenere conto delle spese per la ricerca e per lo sviluppo tramite una deduzione maggiore. Le misure proposte nel quadro della Corporate Tax Reform Law III rappresentano un pacchetto globale equilibrato che rafforza l’attrattività fiscale della Svizzera per i prossimi anni e garantisce, nel contempo, che le imprese continuino a fornire un contributo sostanziale al finanziamento dei compiti statali.
I contenuti principali della riforma
I Cantoni avranno inoltre la possibilità di ridurre l’imposta sull’utile e concedere una deduzione degli interessi sul capitale proprio superiore alla media. Il Parlamento ha licenziato la Corporate Tax Reform Law III nella sessione estiva. La legge in questione abolirà le disposizioni fiscali sulle imprese che non sono più in linea con gli standard internazionali. Queste principalmente si riferiscono ai regimi fiscali dei cantoni con riferimento alle holding, alle società di domicilio e alle società miste. Per effetto di tale Legge, sarà introdotto un nuovo regime di “Patent Box”, per le imposte cantonali. Tale regime offrirà un trattamento favorevole per i redditi da brevetti e diritti simili associati all’attività di ricerca e sviluppo (R&S) in Svizzera. Ai cantoni sarà data la possibilità di applicare una riduzione maggiore per la spesa in ricerca e sviluppo (R&S) e saranno in grado di introdurre detrazioni all’imposta sul capitale. Infine, verrà introdotta una tassa sul profitto adeguata al tasso di interesse, in base alla quale verrà tassato almeno il 60% dei dividendi pagato agli azionisti (pur mantenendo la quota minima del 10%). Inoltre verrà introdotta una norma sulla deduzione degli interessi nozionali.
Lo statuto fiscale cantonale
La riforma si basa sulla soppressione dello statuto fiscale cantonale. Per la Svizzera questo comporterà una perdita di competitività che dovrà essere compensata con misure accettate sul piano internazionale. Ad esempio, per i redditi derivanti da licenze sarà prevista un’imposizione ridotta attraverso una licence box a livello cantonale. Inoltre i Cantoni possono concedere deduzioni fiscali maggiori per la ricerca e lo sviluppo. Entrambe le misure tengono conto del fatto che determinate attività aziendali soggiacciono a un’imposizione inferiore nel confronto internazionale. Anche nell’ambito dell’imposta cantonale sul capitale dovranno essere effettuati adeguamenti.