Il Garante per la Privacy si schiera contro la memorizzazione dei dati delle fatture elettroniche ai fini di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.
Controlli e memorizzazione dati Fatture Elettroniche: per garante Privacy sono eccessivi. L’Autorità infatti interviene sulla memorizzazione dei dati delle fatture elettroniche, per un periodo pari ad 8 anni, ai fini di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.
Ecco come si è espresso il Garante nel suo ultimo provvedimento.
Controlli e memorizzazione dati Fatture Elettroniche: stop dal garante della Privacy
Il Garante nel merito si pronuncia allo schema del nuovo provvedimento trasmesso dall’Agenzia delle Entrate
Nel provvedimento vengono introdotti i seguenti elementi di novità:
- la memorizzazione dei c.d. “dati fattura integrati” che, in aggiunta alle informazioni già memorizzate nell’ambito dei c.d. “dati fattura”, contengono ulteriori dati utili ai fini fiscali
- l’utilizzo dei file xml delle fatture, da parte del personale centrale e delle strutture territoriali dell’Agenzia delle entrate specificatamente autorizzato, nell’ambito delle attività istruttorie connesse
- il controllo preventivo sulle dichiarazioni presentate mediante modello 730 con esito a rimborso.
Dunque, in base al provedimento, non è prevista nessuna esclusione. Negli archivi del Fisco finirebbero, per un totale di 8 anni, tutti i dati contenuti nelle fatture elettroniche, come quelli relativi alla descrizione delle prestazioni fornite.
Secondo il Garante la previsione della memorizzazione e dell’utilizzazione, senza distinzione alcuna, dell’insieme dei dati personali contenuti nei file delle fatture elettroniche, anche laddove si assicurino elevati livelli di sicurezza e accessi selettivi, risulta sproporzionata in uno stato democratico, per quantità e qualità delle informazioni oggetto di trattamento.
A questo link il testo completo del Parere del Garante della Privacy.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it