sentenza corte UEIl vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis: “a prima vista, dalla nostra valutazione preliminare, sembra che l’Italia sia in linea, però le conclusioni finali saranno date nel pacchetto economico di primavera”.


 

“A prima vista, dalla nostra valutazione preliminare, sembra che l’Italia sia in linea”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, aggiungendo però che “le conclusioni finali saranno date nel pacchetto economico di primavera”. A Bruxelles, spiega il commissario, “stiamo valutando” la compatibilità delle leggi di bilancio dei diversi Paesi europei con gli impegni e le norme comunitarie sui conti pubblici e “sappiamo che questa valutazione è particolarmente complessa nel caso dell’Italia e include l’impegno addizionale dello 0,2% di correzione del deficit”.

 

Insomma, ancora da vedere il giudizio sulla correzione dei conti pubblici, giudicata dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan “opportuna” alla luce di “un quadro di fattori convergenti che accentuano la percezione di un ‘rischio Italia’ testimoniato peraltro da alcune valutazioni peggiorative delle agenzie di rating: l’avvicinarsi della fase di rallentamento della politica monetaria espansiva della Bce; l’approssimarsi della fine della legislatura; una crescita costante ma ancora moderata; il debito elevato”.In audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite a Montecitorio, il titolare del Mef ha sottolineato come il governo abbia ritenuto necessario che la ‘manovrina’ si inserisse organicamente in una strategia di medio periodo e che “si affianchi a una dimensione espansiva, di rafforzamento della crescita”.

 

“La correzione” dei conti pubblici nella manovra “è molto contenuta” e ha “efficacia strutturale”, cioè proietterà gli “effetti di riequilibrio sui prossimi anni”, spiega ribadendo che “il Governo conferma gli obiettivi programmatici indicati nel Def 2017 ed il conseguimento del pareggio strutturale di bilancio nel 2020”. I conti pubblici “non sono assolutamente fuori controllo – assicura – anzi questo decreto accresce la sostenibilità dei conti pubblici”.”Non ci sono condoni in questa manovra”, assicura Padoan, spiegando che “il dpcm di riparto degli investimenti è pronto”. Contro i problemi di liquidità delle imprese che potrebbero venire dall’estensione dello split payment, come denunciato in questi giorni anche da Confindustria, “si prevede di avviare procedure accelerate per l’erogazione dei rimborsi”.

 

Quanto agli investimenti pubblici “devono essere accelerati”, mentre “non ci sarà alcuna riduzione delle risorse del credito d’imposta per il Mezzogiorno. A volte il tiraggio è inferiore alle risorse, mi pare un principio di normale buona amministrazione far sì che le risorse inutilizzate siano essere ricollocate”.In audizione oggi alla Camera anche il presidente della Corte dei Conti, secondo cui la manovra “mira ad anticipare alcune misure volte a disattivare in parte le clausole di salvaguardia operanti a partire dal 2018, una scelta non semplice che poggia prevalentemente sulla capacità di rendere strutturali gli effetti di misure dirette ad incidere sull’evasione e sull’elusione fiscale”.

 

“La conferma, da parte del governo, della misura del deficit all’1,2 nel 2018,”appare certamente opportuna e rappresenta un obiettivo da perseguire con fermezza”, incalza la magistratura contabile, e “sul fronte delle spese le misure previste nel decreto rafforzano la convinzione che i tagli di spesa già scontati nei quadri tendenziali siano impegnativi. Ciò costringe a continue modifiche sulle modalità di attuazione dei tagli, che spesso gravano sugli investimenti”. In ogni caso “i margini di manovra per la finanza pubblica si fanno più stretti e il percorso di aggiustamento non sembra tuttavia più rinviabile, poiché il costo che ne deriverebbe sarebbe oneroso e permanente”.