Tra gennaio e marzo i conti pubblici hanno beneficiato di 2,4 miliardi di risparmi sulla spesa per interessi, grazie al Quantitative easing della Bce. Pressione fiscale: nel primo trimestre stabile al 38,7%.
Pressione fiscale stabile e rapporto deficit/Pil in discesa, al miglior risultato dal 2007, ultimo anno prima della crisi economica. Sono alcuni dei rilievi sui conti pubblici che emergono dalla pubblicazione Istat sul primo trimestre del 2015. Il rapporto tra deficit e Prodotto, tra gennaio e marzo, è risultato pari al 5,6%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (quando era al 6,0%). Rilevando questo dato, l’Istituto spiega che si tratta del valore più basso dal primo trimestre del 2007 (in base a confronti tendenziali, gli unici che si possono fare).
Tra i benefici della prima parte dell’anno c’è stata senz’altro la riduzione degli spread, dovuta all’azione della Bce di Mario Draghi, che ora è messa a repentaglio dal caos sulla Grecia. Il Belpaese, nel primo trimestre, è riuscito a giovare di una riduzione del 14% su base annua, ovvero di 2 miliardi e 370 milioni di euro, della spesa per interessi passivi. Gli investimenti fissi lordi, che hanno fatto segnare un calo del 9% rispetto all’anno scorso e sono ormai limitati a 8 miliardi. Sempre nella parte delle uscite, restano tutto sommato stabili i redditi da lavoro dipendente (-0,5%) e i consumi intermedi (-0,2%), ma salgono le prestazioni sociali in denaro (+2,7%).
Le uscite correnti, al netto degli interessi, salgono dell’1,2%, mentre se si include il beneficio del calo degli spread si ha una diminuzione dello 0,3%. Nei primi tre mesi dell’anno, le uscite totali sono diminuite, in termini tendenziali, dello 0,7%, soprattutto per il calo (-7,4%) di quelle in conto capitale. L’incidenza sul Pil è stata pari al 48,5%, in riduzione rispetto al 49% del primo trimestre 2014.
Le entrate totali sono aumentate dello 0,3% rispetto allo stesso trimestre del 2014, grazie all’incremento dello 0,2% delle entrate correnti. Restando ai dati del primo trimestre, come accennato la pressione fiscale è risultata stabile. Secondo Istat, la pressione fiscale è stata pari al 38,7%, risultando invariata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.