A favore del Fisco più del 44% dei giudizi di primo grado e circa il 46% delle sentenze d’appello, per un valore complessivo che supera i tre milioni di euro per le casse dell’Erario.
Un trimestre un po’ più litigioso rispetto all’analogo periodo del 2014 quello fotografato dal rapporto trimestrale sullo stato del contenzioso tributario pubblicato sul sito del dipartimento delle Finanze, accompagnato dalle appendici statistiche. Nel periodo gennaio-marzo 2015 sono, infatti, giunte in entrambi i gradi di giudizio 78.992 controversie di carattere tributario con un incremento del contenzioso pari a +4,54% equivalente a 3.429 liti fiscali in più rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Nello stesso periodo in esame sono state definiti 81.208 contrasti fiscali, registrando un lieve aumento rispetto al 2014 pari a +0,37% corrispondente a 302 ricorsi.
Prendendo in esame i singoli gradi di giudizio emerge che i ricorsi presso le Commissioni tributarie provinciali (Ctp) assommano a 60.885 con un incremento tendenziale dello 0,30% e i ricorsi definiti – 67.389 – sono aumentati dell’1,49% rispetto allo stesso periodo del 2014. Nel secondo grado di giudizio gli appelli pervenuti presso le Commissioni tributarie regionali (Ctr) nel periodo gennaio-marzo 2015 sono stati 18.107 (+21,85% sul 2015) mentre gli appelli definiti sono stati 13.819 con una diminuzione tendenziale del 4,74%.
Per quanto riguarda l’esito dei giudizi, emerge che le sentenze delle Ctp sono risultate favorevoli all’ente impositore nel 44,19% dei casi, portando nelle casse erariali 2.018,84 milioni di euro. Il contribuente, invece, ha vinto il 29,72% delle cause, per un valore complessivo di 1.483,20 milioni di euro. In sede di appello il Fisco ha avuto completamente ragione nel 46% dei giudizi, corrispondenti a 1.375,89 milioni di euro, il cittadino ha vinto nel 40% dei casi per un importo complessivo di 893.68 milioni di euro.