Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera in prima lettura al nuovo Testo Unico riguardante i versamenti e la riscossione, un provvedimento che rientra nel processo di riforma fiscale avviato con la legge delega n. 111 del 9 agosto 2023.


L’annuncio è stato dato dal viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, il quale ha sottolineato l’importanza di questo intervento normativo, volto a razionalizzare e semplificare una materia attualmente dispersa in diverse fonti legislative.

Obiettivi e principi della riforma

Il nuovo Testo Unico su versamenti e riscossione approvato dall’ultimo Consiglio dei Ministri si propone di riorganizzare la normativa vigente, raccogliendo in un unico corpo le disposizioni oggi disseminate in vari regolamenti e leggi. Tra gli obiettivi principali, c’è la necessità di coordinare le norme in materia di versamenti e riscossione, eliminando quelle ormai obsolete e rendendo più efficiente il sistema. Il progetto segue i criteri stabiliti dall’articolo 21 della legge delega, che impone una revisione della normativa con l’intento di semplificare e aggiornare le disposizioni legislative.

Inoltre, il testo propone anche la classificazione delle norme a seconda della loro origine, distinguendo tra leggi (L) e regolamenti (R), al fine di migliorare la chiarezza e l’accessibilità delle disposizioni.

Il contenuto del nuovo Testo Unico su versamenti e riscossione approvato dal Consiglio dei Ministri

Il documento, che consta di 13 titoli, copre vari aspetti relativi ai versamenti e alla riscossione delle imposte, con particolare attenzione alla semplificazione delle procedure. Il Titolo I, ad esempio, riguarda la riscossione spontanea tramite il modello F24, utilizzato ormai per la quasi totalità dei tributi. Nonostante la progressiva sostituzione del modello F23, quest’ultimo rimane ancora in uso per alcune tipologie di tributi, che sono stati inclusi in un apposito capitolo.

La riforma fiscale delineata dal nuovo Testo Unico sui versamenti e la riscossione organizza e semplifica inoltre la normativa attualmente frammentata in diverse fonti legislative. In particolare, i Titoli dal II al VII approfondiscono la disciplina relativa alla riscossione delle principali imposte e la gestione dei rimborsi per eccedenze di versamento. Vediamo più in dettaglio il contenuto di ciascuno di questi titoli e le implicazioni per contribuenti e amministrazione fiscale.

Riscossione delle imposte sul reddito

Il Titolo II è dedicato alla riscossione delle imposte sul reddito, una delle aree più rilevanti per il fisco italiano. Include sia le imposte sui redditi delle persone fisiche (IRPEF) che quelle delle società (IRES), regolamentando le modalità con cui il contribuente deve effettuare i pagamenti. Qui sono integrate le norme relative alle ritenute d’acconto che i datori di lavoro trattengono ai dipendenti e ai collaboratori e che vengono poi versate all’amministrazione fiscale.

Particolare attenzione è data alle regole di acconto e saldo delle imposte, che vengono aggiornate per migliorare la chiarezza e facilitare l’adempimento fiscale. Inoltre, viene trattata in modo specifico la tassazione dei redditi di capitale, includendo normative che riguardano investimenti finanziari e profitti derivanti da partecipazioni societarie. L’obiettivo è quello di sistematizzare e chiarire le diverse norme che regolano questo ambito, riducendo ambiguità e sovrapposizioni legislative.

Riscossione dell’IVA

Il Titolo III si concentra sulla riscossione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), una delle imposte più rilevanti per lo Stato in termini di gettito fiscale. L’IVA è un’imposta indiretta che grava sul consumo di beni e servizi e viene riscossa dalle imprese che, a loro volta, la trasferiscono all’amministrazione fiscale.

Il testo unico prevede la razionalizzazione delle procedure di versamento dell’IVA, con l’obiettivo di semplificare le regole per le imprese e migliorare l’efficienza della riscossione. Si trattano poi aspetti specifici, come le scadenze per i pagamenti periodici (mensili o trimestrali) e la possibilità di compensare i crediti IVA con altri tributi, riducendo il peso fiscale sulle aziende che vantano crediti nei confronti dello Stato.

Riscossione dell’imposta di registro

L’imposta di registro è una tassa che si applica a determinati atti giuridici, come contratti di compravendita di immobili, locazioni e donazioni. Il Titolo IV del Testo Unico si occupa di raccogliere le disposizioni che regolano questa imposta, riorganizzando le normative esistenti in modo coerente.

Si pone particolare attenzione alle modalità di pagamento e agli strumenti a disposizione dei contribuenti per rispettare gli obblighi fiscali legati alla registrazione degli atti. L’imposta di registro è una delle aree dove spesso si verificano errori o ritardi nei pagamenti, e la riforma mira a ridurre questi rischi semplificando il quadro normativo e introducendo strumenti di gestione più efficaci.

Riscossione delle imposte ipotecarie e catastali

Il Titolo V tratta la riscossione delle imposte ipotecarie e catastali, imposte che si applicano in occasione di trasferimenti di immobili o altre operazioni che riguardano la proprietà immobiliare. L’imposta ipotecaria è legata alla registrazione dei trasferimenti di proprietà nei registri immobiliari, mentre quella catastale riguarda l’aggiornamento dei dati catastali.

Il Testo Unico cerca di chiarire e uniformare le norme che regolano la riscossione di queste imposte, spesso percepite come complesse dai contribuenti. Anche in questo caso, si introduce la possibilità di compensazione con altri tributi e si migliorano le modalità di versamento per evitare lungaggini burocratiche e contestazioni.

Riscossione dell’imposta sulle successioni

Il Titolo VI regola la riscossione dell’imposta sulle successioni, un tributo che si applica al trasferimento di beni e patrimoni in seguito alla morte di una persona. Questa imposta è spesso fonte di incertezze, poiché coinvolge beni di diversa natura, dai conti bancari agli immobili, e richiede una valutazione accurata del valore ereditario.

La riforma intende semplificare le procedure per la dichiarazione e il pagamento di questa imposta, riducendo i tempi di gestione e fornendo ai contribuenti strumenti più chiari per rispettare le scadenze. Anche in questo contesto, si mira a migliorare la trasparenza e la facilità d’accesso alle informazioni per evitare errori nella compilazione delle dichiarazioni di successione.

Modalità di rimborso delle eccedenze di versamento

Il Titolo VII è dedicato alle modalità di rimborso per le eccedenze di versamento, ovvero le somme pagate in eccesso rispetto a quanto dovuto. Questo accade, ad esempio, quando un contribuente versa un importo maggiore rispetto alla propria effettiva obbligazione fiscale.

Il Testo Unico stabilisce regole precise per la gestione dei rimborsi, distinguendo tra le diverse tipologie di imposte coinvolte (imposte sui redditi, IVA, ecc.). L’obiettivo è garantire che i rimborsi siano effettuati in tempi rapidi e con procedure chiare, evitando che i contribuenti subiscano ritardi o complicazioni. In questo ambito viene anche regolata la gestione del conto fiscale, un sistema che facilita la compensazione tra debiti e crediti fiscali e agevola la restituzione delle somme in eccesso.

Riscossione coattiva e ruoli

La riscossione coattiva rappresenta uno dei momenti più delicati nel rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuenti. Quando non si salda un debito fiscale spontaneamente entro i termini previsti, l’amministrazione avvia il recupero forzoso del credito, una procedura finalizzata a ottenere quanto dovuto attraverso misure coercitive. Il Titolo IX del nuovo Testo Unico disciplina proprio questa fase, includendo norme dettagliate che regolano l’intervento dello Stato per il recupero delle somme non versate.

Iscrizione a ruolo

Prima di analizzare la riscossione coattiva, è importante comprendere il concetto di iscrizione a ruolo, trattato nel Titolo VIII del Testo Unico. Quando un contribuente non paga un tributo entro la scadenza, l’amministrazione finanziaria iscrive il debito a ruolo. Questo è un elenco che comprende tutti i debitori e i rispettivi importi da recuperare. Una volta iscritti a ruolo, i debiti risultano notificati tramite la cartella di pagamento, il documento ufficiale con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione comunica al contribuente l’importo da versare, inclusi interessi e sanzioni.

La cartella di pagamento, quindi, è lo strumento centrale attraverso il quale si avvia la procedura di riscossione. La normativa attuale prevede che la cartella risulti notificata al contribuente tramite un sistema formale di notifica, che può avvenire anche per via telematica. Questa fase iniziale serve a mettere a conoscenza il debitore della somma dovuta, concedendo un ultimo termine per il pagamento prima che si avvii il processo di recupero forzoso.

Le conseguenze

Se il contribuente non provvede al pagamento entro il termine indicato nella cartella, l’amministrazione può passare alla riscossione coattiva, ossia l’esecuzione forzata per recuperare il credito. Questo processo può includere diversi strumenti, tra cui:

  • pignoramento: può riguardare il conto corrente, lo stipendio o la pensione del debitore, oppure beni mobili e immobili;
  • fermo amministrativo: blocco di beni mobili registrati, come autovetture, che non possono essere venduti o utilizzati finché il debito non è saldato;
  • ipoteca: l’amministrazione può iscrivere un’ipoteca su immobili di proprietà del debitore, come garanzia del pagamento.

Le norme del Titolo IX si concentrano sulla regolamentazione di questi strumenti, stabilendo le condizioni e i limiti entro i quali possono essere utilizzati. Si prevede anche la possibilità per il contribuente di richiedere una rateizzazione del debito, soluzione che consente di suddividere l’importo dovuto in più tranche, evitando l’esecuzione forzata.

La compatibilità con l’accertamento esecutivo

Non si deve confondere la riscossione coattiva con l’accertamento esecutivo, un altro strumento che permette all’amministrazione di procedere direttamente al recupero del credito senza passare per la cartella di pagamento. Il Titolo IX si concentra solo sulle modalità classiche di riscossione coattiva, lasciando l’accertamento esecutivo a una normativa separata. Tuttavia, il coordinamento tra questi due strumenti è essenziale per evitare duplicazioni e confusioni.

In sintesi, il Titolo IX del Testo Unico pone l’accento sulla strutturazione chiara e completa delle procedure di riscossione forzata, con l’obiettivo di rendere più snello il processo e garantire una maggiore certezza giuridica sia per l’amministrazione sia per i contribuenti.

Novità nel sistema della riscossione nazionale

Il testo affronta anche il funzionamento del Servizio Nazionale della Riscossione (Titolo X), disciplinando gli obblighi e le competenze dell’agente della riscossione, incaricato della gestione del servizio a livello nazionale. Questa parte del Testo Unico comprende le norme operative necessarie al corretto funzionamento del servizio, escludendo però gli aspetti organizzativi interni all’Agenzia delle Entrate.

Infine, si riserva spazio alla mutua assistenza internazionale per il recupero dei crediti (Titolo XII), in linea con la direttiva 2010/24/UE, che regola la collaborazione tra Stati membri dell’Unione Europea per la riscossione di tributi erariali.

Allegati tecnici

Il Testo Unico su versamenti e riscossione emanato dal Consiglio dei Ministri è infine corredato di due allegati. Il primo, Allegato A, elenca le forme societarie riconosciute ai fini dell’esenzione prevista dall’articolo 26-quater del d.P.R. n. 600 del 1973. Il secondo, Allegato B, fornisce una panoramica delle imposte sui redditi applicate nei paesi membri dell’Unione Europea, utili per l’esenzione fiscale prevista dal medesimo articolo.

Il testo con la proposta di legge

Qui il documento completo con tutte le novità.